27 novembre 2008

Ottimismo

Due rapide parole sull'ottimismo.
Ho visto in TV il nostro premier dire, in un qualche meeting di categoria, che il successo o meno delle manovre di contrasto della crisi finanziaria possono aver successo solo se la gente comune non si fa spaventare e non smette di consumare.
Ha aggiunto una frase come (cito a memoria): "lo ripeto sempre ai miei colleghi premier, non ho mai visto un pessimista vincere una battaglia. Occorre essere ottimisti".
Bene.
Non penso che il nostro premier sia un cretino integrale. In fondo è uno che ha costruito un impero finanziario. Magari ha avuto qualche aiuto poco corretto, ma indubbiamente non gli sarebbe bastato a diventare quel che è, se non ci fosse stata anche una grande capacità personale.
Penso però che ci sia qualche aspetto inquietante nei suoi processi cognitivi.
Banalmente, una qualche incapacità a capire la realtà altrui e a distinguere la realtà dai sogni.
Non basta l'ottimismo a convincere una famiglia di disoccupati ad acquistare un TV al plasma.
Con tutto l'ottimismo di questo mondo, prima devono riuscire ad acquistare la pasta, il latte, le patate e le uova. Non molto di più.
Per il dentista se ne parla il mese prossimo, o l'altro.
Ci sono famiglie in cui padre, madre e un figlio (o due) lavorano nella stessa azienda, che li mette tutti in cassa integrazione a zero ore.
Ci sono coppie di giovani sposini, entrambi precari, che lavorano un mese si e due mesi no.
Le industrie prima di tutto si liberano dei precari, e poi mettono in cassa integrazione i dipendenti.
Ottimismo?
Ci sono intere zone del nostro paese che vivono su poche grandi industrie. QUando chiudono queste, interi paesi restano senza reddito.
D'altra parte l'Italia non è un paese sigillato a tenuta stagna.
Buona parte del lavoro italiano alimenta l'esportazione.
E se i paesi nostri clienti smettono di acquistare il made in Italy, ecco che la loro crisi diventa anche la nostra crisi. Ecco che chiuderanno (e stanno chiudendo) anche le aziende italiane che producono per l'esportazione. Altri lavoratori verranno licenziati, non rinnovati, messi in cassa integrazione. Tutti lavoratori che avranno molte difficoltà ad essere ottimisti. Pur con tutta la buona volontà.
Dice il premier (che ripeto, probabilmente non è imbecille) che i giornali controllati dalla sinistra velenosa stanno sabotando l'azione di governo diffondendo pessimismo invece che ottimismo.
Quel che non dice, il nostro amato premier, è come sia possibile essere ottimisti nel momento in cui indistintamente tutti gli operatori definiscono questa crisi come la peggiore mai vista.
Probabilmente lo sapremo presto, forse da una diretta di Rete 4.
Non certo da Europa 7.....

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