26 agosto 2007

Corso per educatori ambientali

Da Marina Coppo ricevo queste informazioni che riguardano un corso per educatori ambientali che si terrà in settembre e ottobre al CEA di Cassano.
I partecipanti al corso, ritenuti idonei, potranno essere chiamati a svolgere attività occasionale e retribuita di Educazione Ambientale, presso Parchi regionali e/o cooperative che con essi collaborano.
Il corso è limitato a 30 partecipanti selezionati in base al curriculum presentato e ad un colloquio conoscitivo. E’ indispensabile il possesso del diploma di scuola media superiore e costituisce titolo preferenziale il diploma di laurea o la frequenza in discipline tecnico – scientifiche ed educative. Le lezioni, che si svolgeranno dalle 9 alle 13 e dalle 14 alle 18 dei giorni in calendario, saranno coordinate dalla Cooperativa Sociale Alboran e tenute da esperti di parchi regionali e aree protette.
Scarica qui la locandina del corso
Le domande, unitamente al curriculum, dovranno pervenire entro le ore 17:00 di venerdì 14 settembre 2007 presso la sede della Cooperativa Sociale Alboran, Via Colognesi – Isola Borromeo 20062 Cassano d'Adda (MI),
oppure inviate via mail all'indirizzo ambiente@alboran-coop.it.
I colloqui si svolgeranno nei giorni di lunedì 17 e martedì 18 settembre.
Per informazioni: Alessandra Bossini: 02-55308012.

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25 agosto 2007

Il Qualunquista

Oggi niente argomenti ecologici, niente auto elettriche, niente cogenerazione. Solo la difficoltà di vivere in Italia.
Ieri sono andato a fare la spesa. Giravo con il mio carrello nel supermercato ancora semivuoto.
C'era un vecchio, uno di quelli che vanno al supermercato per raccontare a qualcuno come si stave meglio una volta.
Aveva beccato una coppia di signori e li aveva inchiodati con i suoi ricordi:
"I vent'anni più belli della mia vita, signora! Si lavorava duro, ma tutto funzionava alla perfezione. Ogni volta che avevo bisogno di qualcosa, sapevo dove trovarlo o cosa fare per ottenerlo!.
Arieccolo, ho pensato. Il solito nostalgico del Ventennio. Quello del "si stava meglio quando si stava peggio!"
Se fosse stato per me, signora, sarei rimasto li. Sono tornato per i miei figli. Ma le assicuro che in Svezia è tutta un'altra vita! La corruzione e la criminalità sono ridotte al minimo, le pensioni funzionano. In vent'anni di lavoro in Svezia ho accumulato mille euro di pensione che adesso ricevo in Italia, senza ritardi. Ed ho solo dovuto comunicare il mio cambio di indirizzo
A questo punto mi sono allontanato. Avevo già sentito troppo.

E per completare il quadro del qualunquista, ecco il contenuto di una lettera arrivata oggi sul Blog di Beppe Grillo:
“Ho appena lasciato Roma e mi trovo nel centro di Copenhagen. Qui esco e trovo piste ciclabili ovunque; i miei bambini giocano da soli sotto casa in un giardino con altalene e campo di calcio. Guardo le statistiche sul crimine e non si parla di criminalità organizzata: non esiste.
E anche la corruzione praticamente non c'è. Ascolto le proposte di riforma del welfare del Partito socialdemocratico danese, tra l'altro guidato da una donna quarantenne, e scopro che tra le sue 72 idee concretissime c'è quella di garantire una doccia al giorno agli anziani negli ospizi. In Italia non siamo neanche arrivati ad assicurare l'ospizio pubblico agli anziani, che intanto continuano ad aumentare.
Ci sono più di duemila chilometri tra Roma e Copenhagen, e la distanza si sente. Innanzitutto in termini di pubblica amministrazione. Vado all'anagrafe per iscrivere la famiglia: facciamo la fila con i numeretti, ci sono penne per tutti, il personale parla inglese e così anche mio marito, che è italiano, può capire. Dopo mezz'ora è fatta. Il giorno stesso scopro che la mia banca ha già cambiato il mio indirizzo nel suo archivio, che evidentemente è collegato con quello dell'anagrafe.
In mezz'ora ottengo il permesso per parcheggiare per sei mesi sotto casa. Risultato: poca burocrazia, poche seccature. Non sorprende che i miei colleghi danesi mi abbiano fatto sempre la stessa domanda in tutti questi anni, quando cercavo di raccontargli l'Italia: “Perché? Perché la mafia? Perché la corruzione? Perché le crisi di governo? Perché Berlusconi?””
L. D.

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22 agosto 2007

Ecologia: dalle parole ai fatti - 2


Nel post precedente ho parlato della possibilità di produrre energia elettrica e rivenderla alle aziende elettriche. Questo sarebbe un comportamento virtuoso.

Un altro comportamento virtuoso è quello di utilizzare un'auto ELETTRICA o IBRIDA per i nostri spostamenti nelle zone ad alta densità di traffico.

Che senso ha stare fermi in coda nel traffico con il motore acceso al minimo che appesta l'aria?

Potremmo utilizzare un'auto elettrica o ibrida.
La prima, esclusivamente elettrica, si ricarica a casa. Ha prestazioni ovviamente limitate in tutto. Scarsa capacità di carico, scarsa velocità, scarsa autonomia. Soprattutto scarso appeal. Fa lo stesso lavoro di una Smart, ma non è altrettanto "figa".
Va BENISSIMO per andare da casa all'ufficio. O da casa al supermercato, per accompagnare i bambini.
Non costa pochissimo, perchè se ne producono poche, e non in Italia (ti pareva....). Per quanto ne so l'unica che al momento si può trovare in Italia è la Reva prodotta da una azienda indiana ed è importata in Italia.

Un'altra ipotesi è quella dell'auto ibrida. Ha un motore a scoppio che viene utilizzato per ricaricare le batterie.
L'unica auto ibrida sul mercato mondiale non è ovviamente italiana (e ti pareva....) ma giapponese, ed è la Prius prodotta dalla Toyota.
Non costa pochissimo, intorno ai 22'000eu. Ma e' una "vera macchina", nel senso che ha tutte le prestazioni che ti aspetti da un'auto per la famiglia, con la quale puoi anche andare in vacanza. Però consuma decisamente meno di un'auto tradizionale e soprattutto, quando la usi nel traffico, può andare a batteria. E spegne automaticamente il motore quando sei fermo in coda. Il che è indubbiamente un bel vantaggio.
La Toyota non ha ancora previsto la possibilità (interessante) di ricaricare le batterie a casa, in garage, attaccando l'auto ad una presa di corrente. Ma pare che la cosa sarà disponibile nella versione che dovrebbe arrivare fra il 2008 ed il 2009.

Probabilmente non serve sottineare il fatto che la nostra industria italiana (serve fare il nome?) ben si guarda dal proporre un qualsiasi modello elettrico o ibrido. Se andate sul sito web della FIAT (ops, mi e' scappato!) e cercate una qualsiasi traccia della Panda Elettra o di altri modelli elettrici o ibridi, non ne trovate traccia. Solo "concept cars", ossia studi, veicoli che si, forse un giorno, potrebbero vedere la luce, ma chissà. Però, ragazzi, che bel sito, con le immagini di "nuovo cinema paradiso" e la voce di Gassman.....
Gli indiani invece sono già all'opera, e vendono, anche in Italia. E non fanno pubblicità, per non aumentare il prezzo di vendita, basandosi sul passaparola. Meditate gente..... Forse è giusto che siano loro a dominare il mondo nei prossimi decenni.

Ulteriori dettagli li trovi sul gruppo di discussione autoelettrica

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Ecologia: dalle parole ai fatti

Parliamo spesso, forse troppo di ecologia.
Ma poi agiamo poco. E non sempre, non solo per colpa nostra.
C'è tutta una serie di comportamenti alla nostra portata che potrebbero fare la differenza. E che spesso trascuriamo.
Ma c'è anche la quasi totale assenza di incentivi da parte dello stato.
Prendiamo, ad esempio, la produzione di energia elettrica. Solo di recente è diventato possibile produrre e "vendere" energia elettrica all'ENEL. Ma non sempre, non in ogni situazione. La cosa è ancora talmente complicata da scoraggiare l'adozione di pannelli fotovoltaici e generatori eolici e co-generatori.
Parecchi anni fa, ad esempio, la FIAT aveva studiato il TOTEM, un generatore elettrico alimentato a gas in grado di fornire anche calore. Pare che in Germania, ad esempio, la cogenerazione sia ormai un fatto diffuso. Se teniamo presente il fatto che la cogenerazione è stata inventata in Italia da FIAT, e poi abbandonata, viene da piangere. Ancora di più viene da piangere se si pensa che oggi non è permesso di utilizzare la co-generazione per riscaldare le nostre case e rivendendo all'enel l'energia surplus. Nel senso che nessuno ci impedisce di installare un co-generatore, utilizzando il calore e l'energia elettrica. Ma non possiamo utilizzare la risorsa più vantaggiosa, ossia vendere alle aziende elettriche l'energia elettrica in avanzo.
Il quadro normativo è tutto meno che chiaro. Sto leggendo centinaia di "post" sui forum che si occupano dell'argomento. A quanto pare puoi rivendere energia alle aziende elettriche solo se la produci con fonti rinnovabili, ossia eolico, solare, o con generatori alimentati con combustibili ritenuti rinnovabili (biogas o rifiuti).
In più c'è tutto un equilibrio da rispettare fra consumo e fornitura. COme privato puoi "vendere" energia alle aziende elettriche solo in acconto sui tuoi consumi futuri. Cioè, non è che puoi ricevere del denaro in cambio, ma solo lo sconto sui consumi futuri. Quindi devi calibrare l'impianto in modo che produca nei periodi di magra (inverno) solo una parte dell'energia che ti serve. Se il tuo impianto producesse in inverno il 100% dell'energia che ti serve, non recupereresti mai il surpus di energia che guadagni in estate.

Detto questo, è in ogni caso possibile partire adesso.
Jacopo Fo, figlio di Dario Fo e molto attivo nel settore dell'ecologia, sta organizzando un gruppo di acquisto per ottenere i prezzi migliori e tutta l'assistenza necessaria per impiantare pannelli solari su tetto a costo zero.
Vai a vedere sul suo sito

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16 agosto 2007

Il blog ed il sesso

Strano titolo vero? Eppure è successo! Ho dato, come ogni giorno, un'occhiata all'andamento degli accessi al blog. Non sono molti, circa uno al giorno. D'altra parte di ferragosto non ci si può aspettare molto di più, vero? Ma, come ho accennato in un post precedente, in molti casi è possibile sapere da quale pagina web un utente è arrivato sul blog. Alcuni arrivano al blog direttamente, perchè lo conoscono. Ma altri ci arrivano, ad esempio, con una ricerca su Google. Beh, ieri c'è stato qualcuno che è arrivato al nostro blog effettuando una ricerca particolare, non legata ad uno degli argomenti da noi trattati. Il nostro amico ha inserito nel motore di ricerca le parole "fara gera d'adda donne in cerca di sesso"....
Date un'occhiata al risultato.....
Non c'è che dire, internet a volte riserva proprio sorprese inaspettate.
Chissà se il nostro amico ha trovato, a Fara, qualche signora dagli accesi pruriti...

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13 agosto 2007

Ipotesi alternative di automobili

Curiosando su internet nel campo dei progetti alternativi di mobilità ho trovato due proposte molto interessanti.
La prima, tedesca, che sembra essere in dirittura finale.
Si tratta del progetto LOREMO, un'auto che, se sarà davvero disponibile, promette di essere davvero interessante.
Alcuni dati essenziali:
Motore 2 cilindri TD, 15kW/20HP
Velocità 160km/h
Consumo 1,5l/100km (!!!!!)
Autonoma 1300km (serbatoio 20l)
Posti 2+2
Prezzo < 11'000eu

C'è da non crederci! C'è anche la versione super a 3 cilindri, 50HP, 220kmh, 2,7l/100km a meno di 15'000 eu.
La produzione dovrebbe iniziare nel 2009, sono davvero curioso di vedere come va a finire.

Sul versante americano, ma forse è meglio dire internazionale, c'è il progetto OScar, ossia l'auto open source.
E' una specie di progetto collettivo di auto a basso costo, basso inquinamento.

Sembra che qualcosa si muova, nel mondo.

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Ecologia e Mobilità: nasce il forum AutoElettrica

E' stato recentemente aperto un nuovo gruppo di discussione (forum) chiamato AUTOELETTRICA.
Lo scopo di questo gruppo è quello di coagulare le conoscenze sui veicoli a basso impatto ambientale e di renderle pubbliche e condivise.
Una sorta di open source dell'auto elettrica.
La speranza è quella di raccogliere nel gruppo di discussione persone e competenze che possano essere utili alla realizzazione di un progetto che possa funzionare, per dimostrare che l'auto elettrica si potrebbe fare, qui ed ora.
Sono già stati inseriti nel gruppo di discussione due abbozzi di progetto per due diversi veicoli ibridi.
Siete tutti invitati a visitare il forum, ad iscrivervi e soprattutto a far girare la voce affinchè possano iscriversi al forum persone tecnicamente preparate ed interessate a questo progetto.

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8 agosto 2007

La mobilità, i verdi, il PD.

La mobilità, i verdi, il PD.

La nuova autostrada BreBeMi, che si appresta a devastare il nostro territorio, offre l'opportunità per una riflessione sulle nostre esigenze di mobilità. Tutti noi, donne e uomini di questo mondo moderno, siamo ormai abituati ad un concetto di mobilità illimitata. In realtà dovremmo forse dire che "eravamo abituati". Minacce a questa nostra recente abitudine vengono dalla congestione del traffico nei centri urbani, nelle strade di accesso alle città, delle autostrade, dalla impossibilità di parcheggiare, dalle zone a traffico limitato, dai blocchi del traffico quando l'inquinamento supera le soglie previste.
Eppure si sente il bisogno di aprire nuove strade.
Se solo provassimo ad utilizzare il cervello, capiremmo che aprire nuove strade di accesso alle città (la BreBeMi questo è) significa portare nuovo traffico verso le città. Offrire anche a chi non l'aveva, la possiblità di raggiungere "facilmente" il centro.
Ogni nuova strada aperta significa nuove opportunità di traffico. Significa, in definitiva, peggiorare la situazione già disastrosa in termini di inquinamento e di scarsa mobilità.
La Lombardia è già prossima al collasso sia per l'inquinamento che per la mobilità limitata dal traffico.
Se solo, ancora una volta, provassimo a ragionare, ci accorgeremmo che le strade da battere sono due:

- Diminuizione dell'inquinamento generato da ogni singolo veicolo.
- Diminuizione del traffico

Per il primo punto, diminuizione dell'inquinamento, si sta facendo poco, troppo poco. Sono già in circolazione auto ibride, che in ambiente cittadino sarebbero una specie di panacea. Un veicolo ibrido, infatti, non inquina quando è fermo in coda. I motori elettrici, infatti, consumano solamente quando marciano. E il classico tragitto casa-ufficio-casa nel traffico è un tragitto in cui il nostro veicolo è quasi sempre fermo in coda. I veicolo tradizionali quando sono fermi in coda continuano a consumare e ad inquinare. Un veicolo ibrido, invece, utilizzando il motore elettrico, potrebbe consumare solo nel momento del movimento. I vantaggi sarebbero evidenti:
- Consumo ridotto drasticamente.
- Inquinamento dell'aria ridotto drasticamente.
- Inquinamento acustico ridotto drasticamente.
E allora c'è da chiedersi, come mai i nostri governi locali e centrali non spingono l'adozione di questi veicoli, sia a livello privato che di trasporto pubblico? La Toyota commercializza da tempo un veicolo ibrido, benzina-elettrico. Probabilmente costoso, certo. Ma con vantaggi enormi, soprattutto nei percorsi urbani. Come mai non viene incentivata la produzione e l'adozione di questi veicoli?

Per il secondo punto, la diminuizione del traffico, siamo invece all'anno zero. Forse ancora prima dell'anno zero. Non vedo alcuna iniziativa significativa in questa direzione.
Quali sarebbero le iniziative che vengono in mente all'uomo della strada, al cittadino qualunque come me?

Quelle tradizionali e mai veramente praticate, ossia l'incentivazione del trasporto pubblico a scapito del trasporto privato. Ad onor del vero qualcosa si sta facendo, soprattutto a parole. Il sindaco di Milano Moratti aveva lanciato l'idea di un ticket d'accesso alla città. Il quale, senza un precedente potenziamento dei mezzi pubblici, è aria fritta, è solo una pia dichiarazione d'intenti. Occorre prima che vengano potenziati tutti i mezzi pubblici di accesso alla città, le ferrovie, gli autobus, le metropolitane, i parcheggi di interscambio. Tutte strutture al limite del collasso.

Ma, soprattutto, occorrerebbe DIMINUIRE il traffico. Ossia studiare tutti i motivi che spingono la gente e le merci a muoversi, ed incidere su questi motivi.

Provo a spiegarmi con un esempio banale: io vado a lavorare ogni giorno da Cassano a Milano o a Monza. Perchè ho trovato una società di engineering a Milano, ed un cliente importante a Monza. Ci sono colleghi miei che ogni giorno raggiungono Monza da Pavia o da Arona, o da Fara Gera d'Adda. Questo succede perchè io e gli altri colleghi non abbiamo trovato un buon posto di lavoro vicino a casa.
Cosa dovrebbe fare, a mio parere, uno stato attivo e dinamico? Offrire ad aziende e lavoratori una agenzia, una banca dati che metta in comunicazione l'offerta e la richiesta di lavoro locale. Offrire, nel contempo, sgravi fiscali alle aziende che assumono lavoratori locali.
Probabilmente ci sono lavoratori che partono da Monza per venire a lavorare a Cassano d'Adda, a Pavia o ad Arona. Facendo il nostro percorso inverso.
Se ci fosse un'agenzia che segnalasse a tutti noi le opportunità di lavoro vicino a casa, tutti noi pendolari di lungo corso potremmo evitare lunghi spostamenti, che sono fonte di traffico e quindi di inquinamento. Oltre ad essere una colossale perdita di tempo per tutti noi.
Il percorso Cassano d'Adda - Monza, ad esempio, in condizioni di traffico normale richiede circa 1h30. Il che significa 3h al giorno buttate via senza motivo.

Lo so, l'idea di una "agenzia" richiama subito alla mente investimenti colossali, consigli di amministrazione esagerati, spese subito e vantaggi mai.
La politica dovrebbe finalmente dare buona prova di se e partorire qualcosa di snello ed efficiente, e non un'ulteriore occasione per lo sperpero del nostro denaro. Basterebbero due semplici cose:

- Un database nazionale che registrasse da un lato le richieste di figure professionali da parte delle aziende, dall'altro le offerte di professionalità da parte dei lavoratori. E che consentisse ad aziende e lavoratori di trovarsi in modo più facile e snello.
- Una legge che stabilisse degli incentivi fiscali o normativi per le aziende che assumono personale locale.

Difficile? No, basta volerlo.

Discorso analogo, ma forse più complicato, per le merci. Sappiamo benissimo che le nostre autostrade sono intasate di camion che trasportano le merci di qua e di la lungo tutta la penisola. L'esempio più banale che mi viene in mente è l'acqua S.Pellegrino che viaggia dalle valli Bergamasche giù fino a Sud, incrociando l'acqua Ferrarelle che viaggia dal Sud verso Nord. Possibile mai che non si riesca a bere l'acqua S.Pellegrino al nord e la Ferrarelle al Sud?
Ma gli esempi potrebbero essere migliaia. Pezzi di ferro prodotti al nord, mandati a verniciare al sud, e poi trasportati nuovamente al nord.

Anche qui, e mi rendo conto che sarebbe meno facile, un'agenzia che catalogasse e rendesse disponibili tutti i trattamenti industriali a livello locale, in modo da agevolare la scelta di lavorazioni locali, a trasporto ridotto.
La chiave di tutto questo sarebbe la proposta, e non l'imposizione. A parer mio sarebbe assurdo imporre l'uso di lavorazioni locali, o l'assunzione di personale locale. Dovrebbe diventare invece un'occasione, per tutti per un risparmio sia finanziario che di risorse ambientali.

Le agenzie di cui parlo dovrebbero semplicemente mettere le informazioni a disposizione di chi vuole utilizzarle. E le leggi dovrebbero semplicemente agevolare questi comportamenti virtuosi.

Chi dovrebbe farsi portatore di queste istanze?

Mi aspetto che i verdi dovrebbero essere i primi motori di questa piccola ma importante rivoluzione.
Mi aspetto che il partito democratico dovrebbe recepire queste istanze, inglobando al suo interno quello che è un interesse di tutti.

E' chiedere troppo?

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Articoli:
auto ibrida a gasolio
polemiche sull'auto ibrida
toyota prius

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4 agosto 2007

Pannella e il PD

Non cambieremo.
Il comitato dei tecnici del nascente Partito Democratico ha deciso di lasciar fuori dalla corsa per la segreteria Pannella e Di Pietro.
Anche altri, per motivi formali. Ma i primi due sono stati lasciati fuori per motivi sostanziali: non avevano sciolto il loro partito e non avevano partecipato alla fase di elaborazione del nuovo partito.
Confesso che in prima istanza avevo scritto in un forum: "In effetti la pretesa di mantenere aperto il "proprio partito" e correre per diventare segretrario di un altro partito, insomma, non c'è molta logica. Mi spiace, perchè Tonino è uno di quelli buoni, secondo me."
A parte l'italiano orrendo, ora, a mente fredda, mi pare che escluderli sia stato un grande errore politico.
Un partito che nasce nuovo, democratico e aperto a tutte le correnti, non dovrebbe escludere le partecipazioni alle elezioni primarie. Ci penserebbero poi gli elettori ad escludere gli indesiderati, democraticamente. Ammettiamo che Berlusconi, in un (improbabile?) delirio di onnipotenza, decida di candidarsi alle elezioni primarie del PD. Quanti voti prenderebbe dal popolo della sinistra?
Perchè Pannella deve essere escluso a prescindere, con una decisione verticistica? Dov'è la democrazia? Sappiamo tutti che se si fosse presentato alle primarie, avrebbe preso pochissimi voti. Ci avrebbe pensato il popolo della sinistra a ridimensionare le sue aspirazioni. Però avrebbe avuto diritto di parola. Questo era il suo scopo e questo forse non piace a qualcuno.
Adesso Pannella può fregiarsi della veste di martire dei verticismi neodemocratici. Ha raggiunto uno dei suoi scopi, quello di dimostrare che il nuovo partito nasce, ancora una volta, su base verticistica.
Ricordo che qualcuno si adombrava quando i giornalisti e gli avversari politici usavano l'espressione fusione fredda di due partiti. Si voleva dire che il nuovo partito sarebbe stato un organismo diverso, nato dal basso, e non la banale fusione dei gruppi dirigenti dei due partiti originari. La questione Pannella Di Pietro, però, sta li a dimostrare che se qualcuno non appartiene al vertice di uno dei due partiti, non può neanche candidarsi.
Si dice "perchè non ha sciolto il suo partito?, perchè non ha partecipato alle fasi costituenti?".
A me verrebbe di rispondere "E chi l'ha detto che uno deve sciogliere il suo partito prima di candidarsi? Capisco benissimo che sarebbe un segnale di coerenza. Ma sarebbe stato molto meglio lasciar valutare agli elettori delle primarie questa mancanza coerenza, no?
E poi il fatto che non abbia partecipato alle elaborazioni iniziali, che senso ha? Sarebbe come dire che d'ora in poi potranno avvicinarsi agli organismi del PD solo coloro che hanno partecipato alle fasi iniziali? Niente aria fresca? Niente persone nuove? E fino a quando, per sempre?
Insomma, secondo me questa decisione fa acqua da qualsiasi lato la si voglia guardare.
Io mi sforzo ad avere la massima fiducia in questo nascente partito. Ma questo non vuol dire non vederne gli errori.
D'altra parte è a mia memoria la prima volta che succede che un partito non nasca dal basso, per spontanea aggregazione di persone con la stessa visione. Ma, diciamocelo, per iniziativa dei rispettivi gruppi dirigenti. Nel tentativo di risolvere a sinistra una crisi di credibilità che ormai sta divorando la politica da entrambe le parti.
Staremo a vedere.

Nel frattempo è arrivata l'ora di andare in vacanza. E le occasioni per un commento sono davvero poche. Non credo che nelle prossime 2 settimane avremo molte occasioni per scrivere qualcosa di sensato. Io resterò in ogni caso a portata di telefono e di email, per chi vorrà comunicare.

Buone vacanze a tutti


1 agosto 2007

Questo blog e le evoluzioni di internet (web 2.0?)


Ho aggiunto a questo blog un "contatore". Lo trovate a destra in basso. Dice (in inglese, ovviamente!) quanti visitatori ha avuto il blog a partire dal 25 luglio.
Non solo. Se fate click sul contatore venite sbalzati ad una pagina che racconta qualcosa sulle persone che si sono collegate. Dati tecnici, per lo più. Ma a saperli leggere, si possono capire alcune cose. Che provider è stato utilizzato, da dove è avvenuto il collegamento (più o meno, ovviamente), che programma usa per navigare, a che ora si è collegato, quante pagine ha visitato, e così via.
Si capisce subito che la nostra privacy viene messa ogni giorno a dura prova. E' la tecnologia, ragazzi.
Si capisce che, anche se nessuno lascia commenti, il blog viene visitato spesso e volentieri.
Ognuno di noi può fare una prova. Anche tu. Prova a guardare il report dei contatori, dopo aver letto questo post. Potrai trovare e riconoscere i tuoi dati.
Leggendo il report del contatore viene spontanea un'osservazione. Internet viene vissuta da tutti noi più che altro in modo passivo. Leggiamo molto, scriviamo pochissimo. Fino ad oggi quasi nessuno ha reputato opportuno lasciare un'osservazione, un commento.
Chissà se anche il futuro blog di Cassano soffrirà della stessa scarsa partecipazione. Consoliamoci pensando che è agosto ("Anto', fa caldo....") e che la gente è tutta in vacanza.

In ogni caso questo blog è un esempio del web 2.0 che avanza.
Cos'è questo web 2.0? Ne parlo senza troppa cognizione di causa, ma ci provo. E' il nuovo che avanza, il contrario della internet subita. E' invece internet agita, costruita dalla gente
comune, che scrive blog, manda fotografie, manda filmati, partecipa.
Il web 2.0 è una serie di programmi come questo del blog, o come Youtube, che permettono
a tutti noi di dire la nostra senza conoscere la tecnica e i linguaggi di internet. Basta poco. E come d'incanto, voilà, il tuo blog pronto con tutti i colori a posto, con i link, con le foto, con i filmati.

Già, i filmati. I nostri ragazzi ormai hanno capito come si fa. E inondano il web di filmatini della professoressa procace presi con il telefonino. Noi a malapena sappiamo scrivere un messaggino con il cellulare. Loro invece impazzano con chat, blog, filmati e quant'altro.

Ma non ci vuole molto. Se lo sanno fare loro, che hanno l'idiosincrasia per lo studio, figuriamoci se non lo sappiamo fare noi che veniamo (così ci ostiniamo a dire) dalla scuola quella seria, quella di una volta! .

Il mio sogno è quello di fare una scuola di informatica per impediti, per tutti coloro che sono convinti di non sapere usare internet. Per lo meno non oltre una circolare in word, magari spedita via email.

Per insegnare come aprire un blog, come cercare un filmato su YouTube.

A questo proposito, hai visto che nel post precedente ho inserito un filmato di Gaber? Facilissimo! 
Vai su Youtube, inserisci nella casella di ricerca  "gaber" e ti arriva subito l'elenco di una scarica
 di filmati inseriti da sadio chi. Copi l'indirizzo del filmato, lo incolli nel blog, ed il gioco è fatto.
Lo so, detto così sembra semplice. Ma lo è davvero, dopo averlo visto fare ad un altro.

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Emigrare? (la nostra generazione ha perso)

L'altro giorno, alla COOP, ho incontrato un nostro concittadino di Cascine. Suo figlio si è appena diplomato. E medita di raggiungere in Inghilterra un altro ragazzo più o meno della stessa età, anche lui di Cascine. Come mai in Inghilterra? Perchè lì è più facile trovare lavoro.
Io viaggio spesso fra l'Italia e l'Inghilterra.
Mi è capitato fare quattro chiacchiere, in aeroporto e poi in aereo, con qualche giovane fanciulla che faceva la spola fra l'Italia e l'Inghilterra.
Vale la pena di citarne due. Una, studentessa in statistica, andava lì a fare uno stage. Con la prospettiva di inziare a studiare, appena laureata, nella stessa azienda di bruciatori per caldaie.
Un'altra, laureata in economia, dopo un paio d'anni passati fra un lavoro precario e l'altro, sempre malpagata, ha provato a Londra. Dopo un paio di settimane ha trovato lavoro in una banca. Buono stipendio, stabile. Le piacerebbe poter tornare in Italia, ma non è sicura di poterlo fare. Trovare un lavoro stabile e benpagato da noi non è per niente facile.
Renato, un mio amico di Milano, ha il figlio che sta per stabilirsi in Svezia. Perchè l'Italia non gli offre prospettive stimolanti e sicure. Lui sta studiando bioingegneria.
Così scriveva qualche giorno fa Renato:
e cosi', anche un altro dei migliori giovani che io conosca, si laureera'
ad autunno, e poi se ne andra', prima a fare un Master, ma poi a cercare
lavoro all'estero.

Mio figlio l'ha deciso da tempo, diversi altri amici o ci sono gia' (Berlino
o altrove) o ci vanno appena finito di studiare.

Tristezza, malinconia, senso di colpa per noi genitori che abbiamo lasciato
loro un' Italia cosi'.

Qualche giorno fa scrivevo un post a proposito delle pensioni e del nostro paese.
Speriamo che il nuovo partito democratico possa essere il punto di inizio della ripresa, del rinnovamento.
Fatti come la disavventura del povero Mele, ma soprattutto la reazione di Cesa con il suo volo pindarico rispetto al "ricongiungimento", non fanno ben sperare. Il nostro resta un paese in cui sono sempre "gli altri" a dover cambiare.

Chiudo questo post malinconico rubando a Renato la citazione di Gaber:

# La mia generazione ha perso (2001)

La razza in estinzione

di Gaber - Luporini

Non mi piace la finta allegria
non sopporto neanche le cene in compagnia
e coi giovani sono intransigente
di certe mode, canzoni e trasgressioni
non me ne frega niente.
E sono anche un po' annoiato
da chi ci fa la morale
ed esalta come sacra la vita coniugale
e poi ci sono i gay che han tutte le ragioni
ma io non riesco a tollerare
le loro esibizioni.

Non mi piace chi è troppo solidale
e fa il professionista del sociale
ma chi specula su chi è malato
su disabili, tossici e anziani
è un vero criminale.
Ma non vedo più nessuno che s'incazza
fra tutti gli assuefatti della nuova razza
e chi si inventa un bel partito
per il nostro bene
sembra proprio destinato
a diventare un buffone.

Ma forse sono io che faccio parte
di una razza
in estinzione.

La mia generazione ha visto
le strade, le piazze gremite
di gente appassionata
sicura di ridare un senso alla propria vita
ma ormai son tutte cose del secolo scorso
la mia generazione ha perso.

Non mi piace la troppa informazione
odio anche i giornali e la televisione
la cultura per le masse è un'idiozia
la fila coi panini davanti ai musei
mi fa malinconia.
E la tecnologia ci porterà lontano
ma non c'è più nessuno che sappia l'italiano
c'è di buono che la scuola
si aggiorna con urgenza
e con tutti i nuovi quiz
ci garantisce l'ignoranza.

Non mi piace nessuna ideologia
non faccio neanche il tifo per la democrazia
di gente che ha da dire ce n'è tanta
la qualità non è richiesta
è il numero che conta.
E anche il mio paese mi piace sempre meno
non credo più all'ingegno del popolo italiano
dove ogni intellettuale fa opinione
ma se lo guardi bene
è il solito coglione.

Ma forse sono io che faccio parte
di una razza
in estinzione.

La mia generazione ha visto
migliaia di ragazzi pronti a tutto
che stavano cercando
magari con un po' di presunzione
di cambiare il mondo
possiamo raccontarlo ai figli
senza alcun rimorso
ma la mia generazione ha perso.

Non mi piace il mercato globale
che è il paradiso di ogni multinazionale
e un domani state pur tranquilli
ci saranno sempre più poveri e più ricchi
ma tutti più imbecilli.
E immagino un futuro
senza alcun rimedio
una specie di massa
senza più un individuo
e vedo il nostro stato
che è pavido e impotente
è sempre più allo sfascio
e non gliene frega niente
e vedo anche una Chiesa
che incalza più che mai
io vorrei che sprofondasse
con tutti i Papi e i Giubilei.

Ma questa è un'astrazione
è un'idea di chi appartiene
a una razza
in estinzione.