29 luglio 2007

Il disagio del dott.Andreoli

Dalla lettura della lettera del dott. Andreoli che accompagna il suo nuovo e più completo curriculum, emerge una inquietante informazione relativa all'andamento delle riunioni della commissione AEM e alle sue dinamiche interne.

Recita la lettera del dott.Andreoli:

"Colgo l'occasione per comunicarle l'estremo disagio che provo nelle riunioni della Commissione per il comportamento di alcuni colleghi palesemente dipendente da questioni e situazioni politiche locali che poco hanno a che fare con i compiti assegnati. Per questa ragione si che, ove i rapporti interni non si svolgessero secondo le previsioni della convenzione non escludo la possibilità di dimettermi".

Perbacco, questa non è acqua fresca! Non riesco ad immaginare quali siano questi comportamenti palesemente dipendenti da questioni e situationi politiche locali. Certo è che questo rischia di paralizzare la commissione, rendendone inutile l'operato.

Invito chi legge a riflettere su questo argomento.

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Commissione AEM: i documenti - parte A

Ricordi la questione della composizione commissione AEM (qui e qui) ?
Grazie alla collaborazione dei consiglieri che hanno presentato l'interrogazione, sono in grado di mostrare i documenti originali.
Così adesso, se vuoi, puoi leggere i documenti e farti la tua idea, a prescindere da quel che ne pensano la maggioranza e la minoranza.
La visita guidata ai documenti prevede:
Che dire?

Il primo curriculum è quasi identico al secondo. A parte alcune differenze minori, la vera
differenza consiste nella voce AEM Milano.

Le domande di fondo restano sempre le stesse due:
  1. Perchè si è deciso di scegliere, come membro della commissione AEM, proprio un ex dipendente AEM? Le passate polemiche innescate dall'essere il sindaco stesso dipendente AEM e presidente della commissione, non avevano insegnato niente?
  2. Avendo in ogni caso deciso di scegliere un ex dipendente AEM, come mai, fra tante precedenti attività, esperienze e consulenze (2 attività, 6 esperienze, 3 consulenze) nel curriculum A si è deciso di tacere proprio quella con AEM????
La lettera con cui viene presentato il curriculum_B cerca inutilmente di spiegare l'inspiegabile. Recita letteralmente: 
"non ho elencato le mie precedenti esperienze perchè non ritenute significative quanto a 
livello di responsabilità ricoperte". 
Cerchiamo di capire. Si cerca forse di spiegare che, per essere membro di una commissione
AEM non è rilevante l'essere stato dipendente della AEM?. Interessante!
Però, nella mente di chi scrive, sembra invece rilevante l'essere stato nel consiglio di amminstrazione del Museo della Scienza! 
O l'essere stato membro del cda del consorzio di bonifica Est Ticino Villoresi! Perbacco!
Beh, ad essere del tutto sincero, fra tante interessanti esperienze, io quella con l'AEM ce l'avrei messa ugualmente.
Così.
Tanto per fare numero.

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28 luglio 2007

Per chi non è abituato ad usare i blog

Ho scritto una pagina di istruzioni-aiuto per chi non ha molta dimestichezza con i blog su internet.
Trovate il collegamento alla pagina di aiuto facendo click sulle parole "come si usa il blog"nella sezione link qui a destra.

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Il manifesto per la questione AEM

E' andato in stampa e viene affisso in questi giorni il manifesto che racconta ai cittadini la questione della commissione AEM e del famoso curriculum.
Potete scaricarlo facendo click sul link qui sopra oppure lo troverete affisso sui muri per strada.
Commenti?

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Un blog per Cassano?

Stiamo cercando di definire l'identità del nuovo "blog per Cassano".
Le correnti di pensiero sono due
La prima, di farne un blog dichiaratamente di area centrosinistra-partito-democratico.
La seconda che invece preferisce non fare diretto riferimento ai partiti.
Fino a questo momento hanno espresso il loro parere solo due entità: Marina Coppo come cassano cambia ed il sottoscritto come cane sciolto di area Partito Democratico.
Le proposte sono:

Marina Coppo (Cassano Cambia): CassanoPartecipa
Salvatore Randazzo: CassanoDemocratica oppure DemocraticiaCassano

Altre idee? Cose tipo CassanoBlog (poco caratterizzata politicamente).
Oppure DemoCassano?

Insomma, gente, scatenate i pochi neuroni sopravvissuti al caldo ed alle zanzare e fatevi sotto.

Resta il fatto che, se nasce il blog, poi occorre che qualcuno ci scriva!
Non pensate che il Salvone possa continuare con questo ritmo infernale. In questi giorni sto scrivendo parecchio perchè sono scarico di lavoro. Ma quando, a settembre, riprenderà il ritmo infernale Birmingham-Cagliari, non potrò certo continuare ad inondare di cavolate questo blog e quello che verrà, se gli troveremo un nome.

Dai, postate un commento con la votra proposta di nome.

E veniteci a trovare alla festa dell'Unità, stasera. Ci saremo tutti, i compagni dei DS, quelli della Margherita, la Marina Coppo ecc ecc. A dopo.

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27 luglio 2007

Sito del Comune: trasparenza e atti pubblici

Cosa deve fare, a Cassano, un qualsiasi cittadino che voglia consultare le delibere del consiglio comunale, quelle di giunta o le determine? Penso debba andare in segreteria comunale, chiedere quel che vuole, spiegare come mai lo vuole, forse riempire qualche modulo, forse anche pagare delle fotocopie. E, forse subito, forse dopo qualche giorno, potrebbe ricevere il materiale richiesto . Troppi "forse", vero?. Confesso che non ci ho mai provato, ma ho sentito racconti poco rassicuranti da parte di altri cittadini.

Cosa succede invece nei comuni intorno a noi? Ho provato, ad esempio, ad entrare nel sito dei comuni di Inzago e di Melzo. Tu che mi leggi volendo puoi estendere il test ad altri comuni del circondario. Il cittadino di questi paesi non deve uscire di casa, andare in comune e seguire la trafila che ho descritto. Gli basta accendere il PC e (sempre che ci sia una connessione internet!) collegarsi al sito del suo comune.

Nel sito del comune di Melzo è possibile consultare in modo integrale (file PDF) tutti gli atti relativi alle delibere di consiglio comunale, delibere di giunta, determine.

Nel Sito del comune di Inzago è possibile consultare in modo integrale (file PDF) tutti gli atti relativi alle delibere di consiglio comunale e alle delibere di giunta. Pare manchino le determine.

Sappiamo bene che il sito del Comune di Cassano è stato "appena" rinnovato dalla precedente amministrazione. Non possiamo quindi dare a questa amminsitrazione tutte le colpe per questo "mancato servizio al cittadino".
Possiamo però chiedere che il sito internet del Comune venga al più presto aggiornato in modo da permettere anche a noi cittadini di Cassano di poter consultare gli atti, per poter valutare l'operato dei nostri "dipendenti".

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La situazione del WiMax: la petizione

Se vuoi capire cos'è il Wimax guarda questo video:


Mi sto documentando su questa questione del WiMax, che sarebbe molto importante per Cascine, per Cassano, e in genere per l'abbattimento di quello che chiamano digital divide, ossia quel fenomeno per cui chi non usa internet è tagliato fuori dal flusso delle informazioni e quindi della partecipazione democratica.
Internet è ormai diventato un potente veicolo di informazione e di partecipazione. La prova è nel fatto che tu stai leggendo queste parole, e forse hai visto il video.
Ma senza una connessione a banda larga diventa praticamente impossibile utilizzare internet. Con la vecchia, lenta connessione modem sulla linea telefonica ci vogliono ore anche solo per scaricare la posta!
La connessione in banda larga (ADSL) arriva dove vuole la Telecom. A Cascine, ad esempio, ce l'hanno pochissimi. Gli altri si sentono rispondere che "non ci sono linee". Certo! Non ci sono perchè Telecom non ha interesse economico a portare l'ADSL.
Il WiMax permetterebbe di superare questa situazione. Un'antenna sul tetto del comune, una schedina nei computer di chi si vuole collegare, ed il gioco è fatto. Senza fili, senza cablaggi, senza spese. Il problema è solo LEGALE. Per adesso il WiMax NON SI PUO' USARE perchè le frequenze utilizzate per il WiMax (3.5GHz) sono di proprietà dei militari. Il Governo ha deciso di liberalizzare queste frequenze. E sta facendo l'asta per assegnare le concessioni governative. Un po' come era stato fatto a suo tempo per l'UMTS (telefonini di 3'generazione). Ma se tutte le frequenze dovessero andare a chi può partecipare all'asta, ossia alle compagnie telefoniche, ciao peppa! Saremmo nuovamente schiavi della Telecom e delle sue decisioni dettate solo da interessi economici.

Per questo c'è in questo momento una raccolta di firme per una petizione affinchè almeno un terzo delle frequenze venga lasciata libera per le associazioni ad esempio, i comuni).

E' molto importante che chiunque firmi questa petizione. Il Sindaco di Cassano, se vuole farsi interprete di questa esigenza, dovebbe anche lui pubblicizzare questa iniziativa e chiedere ai suoi cittadini di firmare questa petizione.

Anche tu che leggi, firma e fai firmare questa petizione. E' una questione di democrazia.

Alcuni articoli interessanti:

Wimax Italiano? Arrivederci a fine 2008
A che punto siamo con il WiMax
Inviata la petizione per il WiMax Libero
Problemi per il WiMax
Troppi operatori, poche frequenze

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Un Blog per Cassano Democratica?

Ieri sera ero alla Festa dell'Unità, con Luisa Ghidini, al banchetto del nascente Partito Democratico.
C'era molta gente, soprattutto richiamati dall'orchestrina che suonava musica per ballo liscio.
A questo proposito mi viene in mente che in Sardegna hanno saputo mantenere un patrimonio culturale artistico di balli, canti e costumi tradizionali che noi lombardi (forse dovrei dire "voi lombardi", viste le mie origini) abbiamo completamente perso. I sardi, anche i giovani, conoscono le canzoni ed i balli tradizionali, e ne vanno molto orgogliosi. Lavorando in sardegna mi è successo di sentire operai intonare, mentre lavoravano, canti sardi tradizionali. E la sera mi è capitato di vedere ragazzi accennare passi di danza sarda.

Ma torniamo all'argomento del post.
Chiacchierando con vari amici dell'area di centro-sinistra, è emersa l'idea di creare un Blog di Cassano, aperto a tutti ma che faccia riferimento all'area di centro-sinistra.
A me personalmente, e so di non essere solo, farebbe in realtà piacere aprire un sito internet ed un blog dei democratici di Cassano. Lo chiamerei, banalmente, "Cassano Democratica" o "Democratici a Cassano".
Perchè caratterizzare politicamente un Blog ed un sito internet per Cassano?
Perchè credo nella politica, ci voglio credere. E credo che non siamo tutti uguali, come pensano molti con disprezzo. Credo che il Partito Democratico che sta per nascere abbia bisogno di tutte le nostre
energie e del nostro orgoglio di appartenenza.
Insomma, per dirla tutta, non mi piacciono molto gli approcci apolitici alla politica. Non mi piacerebbe l'idea
di un blog apolitico. Politche sono tutte le nostre scelte, le riflessioni che riguardano la collettività.
Se la cosa interessa a qualcuno, fatevi avanti. Inserendo un commento a questo post, o scrivendo direttamente a me.

Proponete un nome per il sito e per il blog.
I nomi che propongo io sono:

cassanodemocratica
democraticiacassano

25 luglio 2007

Perchè il WiMax a Cassano?

Tutti sanno che la connessione ADSL a Cascine è praticamente impossibile da ottenere. Se ne è parlato anche l'altra sera, nella riunione dei Comitati di Cascine e di Cascina Lina.

Il WiMAX è una nuova tecnologia che permette connessioni veloci ad internet via radio.

Sarebbe la libertà rispetto alla ADSL, rispetto alla Telecom e a tutti gli altri vari fornitori.
Il vero problema è che in Italia manca ancora la normativa che ne permetta l'utilizzo.
O, per meglio dire, si stanno facendo le aste per assegnare le concessioni ai vari operatori.
Ma l'associazione dei Comuni d'Italia sta esercitando pressioni affinchè una parte cospicua delle licenze venga riservata ai comuni ed alle associazioni non profit.
Il WiMAX opera anche su lunghe distanze, e permetterebbe la copertura della intera Cassano con una sola antenna.
Occorre però che il nostro Sindaco prenda rapidamente contatto con l'ANCI per essere informato e perchè anche Cassano partecipi a questa lotta per la libertà di informazione.

Ecco alcuni riferimenti che potrebbero essere utili al Sindaco e ai suoi collaboratori, se volessero documentarsi per rendersi interpreti di questa esigenza della collettività:

Cos'è il WiMax (su Wikipedia)
Associazione WiMAX Libero
Il Sito del WiMax Italiano
Il sito dell'ANCI
Un articolo di Beppe Grillo su WiMAX e Comuni
Verbale di una riunione sul WiMAX

Speriamo che questa per il WiMAX diventi una questione che veda impegnato il Comitato di Cascine per esercitare la necessaria pressione sulle autorità comunali.

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WiMax - Il comune di Mantova si mobilita

Questo articolo è rubato dal blog del WiMax

Il Comune di Mantova si mobilità per il WiMAX

Vorrei portare all’attenzione di tutti i lettori del blog il seguente articolo uscito sulla Gazzetta Di Mantova:

“A Mantova basterebbe una sola antenna ben posizionata per raggiungere un raggio di 50 chilometri; altre quattro o cinque arriverebbero a coprire le zone isolate della periferia, scoperte in termini di collegamenti in rete, là dove le grandi compagnie telefoniche non hanno interesse ad investire. A quel punto con un computer e un telefonino, quindi senza collegamento ai cavi della rete telefonica, si potrebbe navigare rapidamente su internet anche là dove non arrivano ancora connessione Adsl, fibra ottica e servizi telematici. Una soluzione ci sarebbe: basterebbe che le amministrazioni pubbliche occupassero le frequenze militari cedute dal ministero della Difesa. Proprio su questo, guidata dai Comuni di Mantova, Genova e Firenze, l’Anci - Associazione nazionale comuni italiani - si è mobilitata.
Un passo indietro. All’inizio dell’anno tra i Ministeri della Difesa e delle Telecomunicazioni c’è stato un accordo per il passaggio di frequenze Wimax, prima appartenenti al comparto militare, e la loro immissione nel mercato. Tramite l’Agcom (l’Autorità garante delle telecomunicazioni) il ministero guidato da Gentiloni ha deciso di assegnare queste frequenze tramite un’asta pubblica, questo a discapito delle pubbliche amministrazioni. Ed è qui che si inserisce l’azione dell’Anci a cui anche l’Unione delle Province Italiane ha dato man forte.
«La decisione del ministero è orientata verso le grandi compagnie telefoniche e non prevede nemmeno una piccola parte della banda riservata alle pubbliche amministrazioni, che invece ne avrebbero un enorme bisogno - spiega l’assessore all’informatizzazione del Comune, Benedetta Graziano - come delegazione Anci ci siamo mossi per chiedere al ministro di utilizzare le grandi potenzialità del Wimax - economicità, grande copertura e qualità - per il bene dei cittadini».
L’Anci non solo chiede l’assegnazione di un pacchetto di frequenze Wimax ai gestori pubblici, che offrono servizi economicamente più accessibili e competitivi, ma ricorda anche che questa azione si inserisce tra gli obiettivi strategici dell’Unione Europea. Il regolamento applicato dal ministero impone il sistema dell’uso con licenza ripartito su base territoriale da attribuire in tre lotti, due ai soggetti possessori di reti e uno ai nuovi arrivati. Ma l’Ue prevede invece un sistema misto ‘open spectrum’ - letteralmente spettro aperto - unione di tre modelli: uso con licenza, uso cedibile sul mercato, uso libero. «A Roma ci siamo confrontati con i dirigenti del ministero delle comunicazioni: sono aperti ad un confronto che coinvolga il ministero degli affari regionali, delle riforme e innovazioni nelle pubbliche amministrazioni - continua la Graziano, che segue da tempo la vicenda e punta a dotare Mantova di antenne WiMax - dopo aver sentito il parere di Agcom chiediamo un intervento politico che coinvolga in questa assegnazione gli enti pubblici. Da parte del governo serve un gesto concreto per recuperare i rapporti parzialmente deteriorati con l’Anci: questa può essere l’occasione per un riavvicinamento».”

Articolo interessante secondo me, è di sicuro un buon inizio per far cambiare le cose, insieme alla petizione per il WiMAX Libero.

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24 luglio 2007

24 luglio 2007 - Rassegna stampa commissione AEM

Ricopio dal sito ASL della provincia di Bergamo un articolo di Patrik Pozzi che racconta la seduta di Consiglio Comunale che riguarda la nostra Commissione AEM


Centrale e controlli, critiche sulla trasparenza
Minoranze all'attacco: conflitti d'interesse nella commissione.
Il sindaco: tutto in regola
CASSANO D'ADDA
Accese polemiche in Consiglio a Cassano sulla trasparenza nei rapporti tra Comune e centrale termoelettrica. La composizione della commissione di controllo della convenzione stipulata nel 2004 fra il Comune di Cassano e i gruppi Aem e Asm, titolari della centrale termoelettrica di via per Trecella, è stato il punto su cui, durante l'ultimo Consiglio comunale, le minoranze consiliari hanno duramente attaccato il primo cittadino Edoardo Sala (Forza Italia). I gruppi d'opposizione - tranne quello guidato dall'ex sindaco Sergio Bestetti - hanno presentato un'interrogazione in cui chiedevano il motivo per cui Luigi Andreoli, uno dei componenti della commissione, non avesse dichiarato nel proprio curriculum vitae, messo agli atti, di essere stato, dal 1980 all'89, dirigente del gruppo Aem, esperienza che l'avrebbe potuto rendere inadatto a far parte della commissione. Ciò su cui però le minoranze, attraverso la loro interpellanza, hanno voluto fare chiarezza è se il sindaco, anch'egli dirigente della compagnia elettrica e presidente della stessa commissione di controllo, fosse a conoscenza di tali omissis. La commissione di controllo è stata istituita con la convenzione stipulata tra il Comune e i gruppi Aem e Asm nel 2004: il suo compito è assicurare il rispetto degli obblighi che i due gruppi, in cambio dell'approvazione del progetto di potenziamento della centrale termoelettrica di Cassano risalente appunto al 2004, si sono assunti nei confronti del Comune: fra questi un continuo monitoraggio, da rendere anche manifesto alla popolazione attraverso l'installazione di cartelli luminosi, delle emissioni nell'aria. Tale commissione deve essere composta dal sindaco che la presiede, da quattro esperti da lui nominati e da due nominati dall'Aem e Asm. Così, nel settembre 2006, Sala, dopo aver richiesto il curriculum di ognuno, ha nominato Antonio Proni (proposto dal consigliere di minoranza Serafino Generoso, Lista Generoso), Marziale Messa (proposto dal consigliere di minoranza Paola Ceserani, Lista La Rosa), Luigi Andreoli ed Edoardo Mantia (indicati dal sindaco). Nel curriculum messo agli atti Luigi Andreoli non ha però indicato la sua precedente esperienza lavorativa come dirigente dell'Aem. «Ora comunque ho messo agli atti il curriculum completo di Andreoli il quale, con una lettera, ha comunicato di aver omesso alcuni precedente esperienze lavorative perché non ritenute significative per il compito assunto in commissione – ha spiegato Sala – ci tengo comunque a sottolineare che la posizione coperta da Andreoli era nota fin dagli anni 80 anche ad alcuni sottoscrittori dell'interpellanza». Tale risposta però non è stata ritenuta sufficiente da Generoso il quale ha sottolineato come il sindaco nella sua risposta al Consiglio comunale non abbia chiarito se era a conoscenza dell'omissis presente nel curriculum. «Questo suo atteggiamento – ha detto il consigliere – ci fa pensare che lo sapesse e che l'abbia volutamente tenuto nascosto creando all'interno della commissione un equilibrio favorevole all'Aem e alimentando anche dubbi sul presunto conflitto di interessi derivante dal fatto che anche il sindaco è dirigente dello stesso gruppo industriale». Il primo cittadino si è comunque dichiarato pronto a dirimere qualsiasi dubbio al riguardo nella prossima riunione della commissione che si terrà il 20 luglio.
Patrik Pozzi

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24 luglio 2007 - Il gioco delle tre carte - 2

Ieri sera c'è stata una riunione del Comitato di Cascine insieme al Comitato di Cascina Lina.
Ne parlerò in dettaglio (per il poco che c'è da dire) sul Sito di Cascine .
Qui mi preme riprendere il discorso sulla commissione AEM per come è stata affrontata nell'ultimo consiglio comunale (vedi post precedente).
Ieri era presente alla riunione dei Comitati l'assessore Lomini.
Dopo aver parlato di Ferrovie e BreBeMi, l'argomento è scivolato in modo colloquiale sulla interrogazione della minoranza e sulla risposta di Sala.
Lomini mi pare una brava persona, e mi pare giusto riportare il suo punto di vista.
Secondo lui (e non ho motivo per dubitarne) il Sindaco Sala ha introdotto la lettura del famoso "Curriculum completo" dichiarando di averlo ricevuto recentemente. A detta di Lomini, quindi, non ci sarebbe stato alcun tentativo di spacciare il Curriculum appena letto con quello depositato in precedenza, quando è stata formata la commissione.

Detto questo, restano momentaneamente senza risposta le domande principali:
  1. Perchè è stato scelto, come membro della commissione AEM, un ex dipendente AEM? Vale la pena di ricordare che il compito della commissione AEM è quello di controllare l'operato della AEM, di verificare che l'AEM rispetti i patti a suo tempo stipulati con il comune. Sarebbe stato quindi opportuno scegliere persone del tutto indipendenti rispetto ad AEM. Va notato, fra l'altro, che sul sito dell'AEM di Milano viene riportato il nome del dott.Luigi Andreoli (potrebbe non essere la stessa persona?) che partecipa in qualità di docente ad alcuni corsi sull'energia. Se questa circostanza fosse verificata se ne potrebbe dedurre che il dott.Andreoli ha ancora oggi rapporti professionali con AEM. Il che lo renderebbe in qualche modo ancor meno "indipendente" rispetto ad AEM, ossia alla struttura che dovrebbe controllare.
  2. Perchè, pur avendo deciso di scegliere il dott. Andreoli (forse proprio in virtù delle sue passate e presenti competenze?), non si è reputato opportuno di rendere pubblica la sua passata (e presente?) collaborazione con AEM? Questo, anzi, avrebbe potuto essere utilizzato come un punto di forza. Il sindaco Sala avrebbe potuto dire: "Abbiamo scelto il dott. Andreoli proprio perchè è stato dipendente AEM e quindi ne conosce dall'interno tutti i meccanismi ed i punti deboli. Invece si è deciso di tacere questo elemento importantissimo.
Insomma, comunque la si voglia girare, la faccenda genera molte perplessità, perchè:
  • La commissione AEM è presieduta dal Sindaco Sala, che è un dipendente AEM.
  • Un membro della commissione AEM è stato dipendente AEM, e (salvo smentite) collabora ancora con AEM.
  • Anche il Vicesindaco è dipendente AEM.
Come si vede bene, non sembra essere garantita la necessaria indipendenza della commissione AEM ed anche delle due massime cariche del comune rispetto alla AEM.

Chiudo sottolineando che queste righe non sono assolutamente un attacco alla persona del dott.Andreoli che non ho l'onore di conoscere.
Le perplessità riguardano solo le ragioni delle scelte operate dal nostro Sindaco.
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24 luglio 2007 - Cambia l'aspetto del blog di Randazzo

A partire da oggi (dalla scorsa notte alle due!) il sito "Cascine viste da Randazzo" diventa un vero e proprio BLOG.
Che differenza c'è?
Per te che leggi l'unica cosa che cambia è che puoi facilmente lasciare un commento ogni volta che vuoi, senza dover usare l'email.
Ed il tuo commento sarà visibile in coda ai post.
Per me la vera novità è che scrivere diventa più facile.
Ho provato a recuperare tutti i vecchi post. Qualcosa è ancora da mettere a posto, soprattutto i collegamenti esterni. Porta pazienza.
Intanto sarebbero graditi, come sempre, commenti e segnalazioni.
Salvatore

14 luglio 2007 - Il gioco delle tre carte

Non sembri un titolo irrispettoso, ma è l'unico che mi viene in mente per descrivere lo strano spettacolo a cui mi è capitato di assistere ieri sera.
Provo a spiegare il tutto con calma, sperando di commettere meno errori possibile. Spero che i protagonisti vogliano perdonare eventuali inesattezze dovute alla mia scarsa competenza in materia.
Tutto inizia con la convocazione del consiglio comunale per giovedì 12 luglio 2007. Fra i vari punti all'ordine del giorno spicca l'interrogazione di P. Ceserani, G. Forcella, A. Gaiardelli, S. Generoso, R. Maviglia, S. Valtorta, P. Zanaboni. relativa alla composizione della Commissione di controllo AEM.
L'argomento del contendere è la scelta di un certo membro della commissione, il dott. Luigi Andreoli, operata dal sindaco Sala.
Iniziamo con un elenco dei punti salienti, che poi passerò a commentare nel dettaglio (almeno ci proverò).
  1. La Commissione AEM esiste da non so quanto, certamente almeno dalla amministrazione Casati, e si occupa di controllare che l'AEM rispetti gli accordi presi a suo tempo con l'amministrazione comunale e che regolano il suo operato sul nostro territorio. In particolare la commissione deve vigilare affinchè il potenziamento degli impianti venga eseguito rispettando i protocolli di intesa.
  2. La commissione AEM viene presieduta dal Sindaco che ne sceglie i componenti.
  3. La commissione ha una durata che coincide più o meno con la durata della amminstrazione. In ogni caso, quando l'amministrazione Casati ha lasciato posto all'amministrazione Sala, la commissione è stata rinnovata. Il sindaco Sala ne è presidente e lui sceglie i componenti in base a criteri da lui stabiliti.
  4. Il sindaco Sala, come da regolamento, ha determinato i criteri di scelta della commissione, e in base ai curricula ricevuti, ha effettuato la scelta dei membri.
  5. Il consiglieri di opposizione chiedono i curriculum dei membri della commissione
  6. Il curriculum del dott. Andreoli, fornito dalla segreteria comunale, non presenta alcun segno di competenza specifica nel campo delle centrali elettriche. Le competenze citate sono generiche. Si parla di consigli di amministrazione, di revisione dei conti, ecc.
  7. Si viene a sapere che il dott.Andreoli è un dipendente AEM in pensione, circostanza che NON COMPARE NEL CURRICULUM presentato in copia ai consiglieri.
  8. I consiglieri presentano l'interrogazione chiedendo come mai fosse stata taciuta la passata appartenenza ad AEM del dott. Andreoli
  9. Ieri sera, in consiglio comunale, il sindaco Sala risponde all'interrogazione, leggendo uno splendido curriculum del dott. Andreoli in cui figurano fior di competenze specifiche, fra cui la sua passata collaborazione con AEM. Notare che la lettura di questo splendido curriculum è stata fatta fra l'ilarità dei consiglieri di maggioranza, che schiamazzavano applaudendo ironicamente all'indirizzo del consigliere Generoso, relatore dell'interrogazione.
  10. Il consigliere Generoso ha chiesto di poter visionare il curriculum letto dal sindaco Sala, e confrontatolo con quello in suo possesso, a lui fornito dagli uffici della segreteria comunale, ha potuto constatare che si trattava di due documenti diversi!
  11. Il curriculum letto dal sindaco Sala non era quindi lo stesso consegnato ai consiglieri di opposizione. Si trattava, invece, di un curriculum di data recente (maggio 2007?), sicuramente successivo alla data di inserimento del dott. Andreoli nella commissione AEM.
Questo forse può spiegare perchè ho usato un'espressione così forte come quella di "gioco delle tre carte".

Esistono parecchi aspetti di questa vicenda che a me paiono scandalosi, e provo ad elencarli.
  • Al primo tentativo effettuato dal consigliere Valtorta di avere accesso ai curricula è stato risposto che non era possibile dar corso alla sua richiesta per motivi di privacy. Primo scandalo: ma vi pare possibile, che i criteri di selezione dei componenti di una commissione pubblica debbano essere "privati"? E' questa la trasparenza?
  • In un secondo momento i consiglieri hanno finalmente ottenuto l'accesso agli agognati curricula. Lo scandalo è che dall'analisi di questi documenti non emerge nessuna competenza specifica quanto meno riguardo al dott. Andreoli. Questo, per lo meno, analizzando il curriculum fornito ai consiglieri. E qui viene il bello.
  • In Consiglio comunale il sindaco Sala legge un curriculum diverso da quello fornito ai consiglieri. Ma, e qui sta lo scandalo, non lo dice. Si limita a leggere il curriculum completo. Godendosi la scena dei suoi consiglieri (quelli della sua maggioranza) che fanno una indegna gazzarra, applaudendo, sghignazzando, irridendo i presentatori della interpellanza. Dal curriculum completo, infatti, emerge sia la passata appartenza del dott. Andreoli alla AEM, che la sua competenza nel tema specifico. I consiglieri di maggioranza sembrano dire "avete visto? nel curriculum c'era scritto tutto, avete fatto una figura da imbecilli". Non sapendo che anche loro stavano cadendo nello stesso equivoco. Il curriculum che il sindaco Sala stava leggendo, infatti, non era quello presentato al momento dell'inserimento del dott. Andreoli nella commissione. E' stato (anche questo uno scandalo?) compilato in seguito. Cosa??? Prima si inserisce una persona in una commissione, solo dopo (quando era chiaro che i consiglieri iniziavano ad indagare) si inserisce in archivio un curriculum completo?
 Ma, soprattutto, come mai nel curriculum iniziale non era stata inserita la passata appartenenza all'AEM del dott.Andreoli? Voglio dire, che motivo ci sarebbe di tacere l'elemento più importante? Sarebbe del tutto lecito dire: "Abbiamo scelto il dott. Andreoli proprio perchè in passato ha lavorato per AEM. La sua passata esperienza unita al fatto che il dott. Andreoli è in pensione ne fanno un elemento determinante per la commissione che deve controllare il comportamento di AEM". Nessuno avrebbe mai potuto eccepire ad un argomento del genere.

A meno che....

A meno che non abbia giocato un ruolo importante il fatto che questa questione dell'AEM punge sin dai tempi della campagna elettorale. Tutti ricorderanno, infatti, che pochi giorni prima delle elezioni venne distribuito un volantino della sinistra che ricordava, fra le altre cose, il fatto che il candidato sindaco Sala fosse un dipendente AEM. Non ho ancora capito come mai, ma la coalizione di centro destra reagì molto male a quel volantino, quasi che fosse estremamente sconveniente ricordare a tutti quale fosse il datore di lavoro del sindaco Sala.
Un secondo punto che forse crea qualche perplessità è il fatto che anche il vicesindaco Conforti è un dipendente AEM. Santo cielo, in tutto questo potrebbe anche non esserci niente di male. L'AEM non è una associazione a delinquere, è una compagnia che ci dà energia e che dà lavoro a decine di persone nel nostro territorio. Però è anche chiaro che i rapporti fra AEM e Comune di Cassano non sono neutri. A volte, anzi, sono rapporti delicati, conflittuali. C'è, se non erro, un vecchio contenzioso che riguarda il pagamento dell'ICI. E credo non sia stato ancora sanato. E poi l'AEM è una delle realtà più inquinanti del nostro territorio. E' chiaro che, in una situazione di questo genere, il rapporto fra AEM e Comune può assumere connotazioni conflittuali, creando quindi una situazione delicata sia per il Sindaco che per il ViceSindaco. D'altra parte i cittadini di Cassano hanno votato, e con il loro voto hanno chiaramente indicato di non essere interessati più di tanto a questo latente conflitto di interessi, e di questo dobbiamo prenderne atto.
Ma, per tornare al curriculum del dott. Andreoli, forse si è pensato che, dati i precedenti, era meglio non sbandierare ai quattro venti quello che invece avrebbe potuto essere il punto di forza della sua candidatura a membro della commissione AEM, ossia il suo essere stato in passato un dipendente della stessa azienda. Forse (e ripeto, forse) si è preferito glissare su questa passata appartenenza, utile per un verso, imbarazzante per un altro verso..

Sono sicuro che a breve il sindaco Sala saprà spiegnare questa inquietante faccenda in ogni suo piccolo dettaglio.
Io, nel frattempo, spero di poter al più presto mettere su questo sito, a disposizione di chi legge, tutti i documenti relativi a questa faccenda che mi sarà possibile trovare.

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11 luglio 2007 - Pensioni, scalone e politica.

L'altra sera stavo guardando il telegiornale, e come al solito parlavano di pensioni, di tensioni nel governo, di scalini e scalone. Senza accorgermente, mi sono girato sbuffando ed alzando le spalle. Mi moglie ha visto questo mio movimento di stizza e mi ha detto: "Ma non pensi che la questione ci riguardi tutti? Non ti sembra importante l'argomento pensioni?".

La sua osservazione mi ha costretto a fare mente locale, a mettere a fuoco i miei pensieri, a cercare di capire il perchè di questo mio moto di stizza.

Mi picco di essere un osservatore appassionato della politica. Sostengo, da sempre, la necessità come dovere sociale di seguire la politica, che è quella che, nel bene o nel male regola le nostre vite. Tutto quel che ci circonda è frutto di decisioni politiche. I campi coltivati, la scuola dei nostri figli, gli ospedali, le strade, le pensioni, i treni. Rinunciare ad occuparsi di politica vuol dire rinunciare a capire i meccanismi che regolano le nostre vite. Non dico che su questi meccanismi si possa incidere, perchè per noi gente comune l'unica arma, ormai spuntata, è quella del voto. Soprattutto da quando ci hanno tolto la possibilità di scegliere il candidato per cui votare. Ma per lo meno possiamo capire, parlare, discutere, organizzare nel nostro piccolo il consenso o il dissenso.

E allora, da cosa nasce questo disinteresse per un argomento che, a 54 anni e senza ricchezze da parte, dovrebbe interessarmi moltissimo?

Il fatto è che da qualche tempo ho la sensazione che le grandi discussioni politiche siano fumo. Non in assoluto, ma relativamente al momento in cui viviamo. E' come, sul titanic che affonda, preoccuparsi per la cottura della bistecca. La vuoi ben cotta o al sangue?

La coperta è corta. Se aumentano le pensioni, se diminuiscono lo scalone, servono risorse. Le troveranno, ad esempio, togliendole alla sanità, o alla scuola. O ritardando il finanziamento delle opere pubbliche. O aumentando le tasse ai lavoratori o agli industriali. In ogni caso, quel che danno con una mano, lo tolgono con l'altra. Certo, ci dicono, si può sempre recuperare l'evasione fiscale. Ma ci vogliono energie politiche per farlo. E la nostra classe politica non brilla per energia. Tutta, da qualsiasi parte.

Se mi aumentano la pensione, ma quando vado in ospedale non trovo le strutture adeguate, a che mi serve? E se mio figlio non trova lavoro, a che mi serve? E se mi aumentano la benzina, a che mi serve?

E allora la risposta è che dobbiamo trovare le risorse. Dobbiamo migliorare l'efficienza del sistema Italia. Per finanziare lo stato sociale e la ripresa, occorre che finalmente la macchina politica e pubblica inizi a marciare in modo efficiente. Occorre che (unica cosa che mi piaceva nel programma di Berlusconi) vengano semplificate le leggi, le imposte, la burocrazia. A quanti punti percentuali di riduzione fiscale corrisponderebbe una reale riduzione del carico burocratico e legislativo? Quali risparmi avrebbe l'imprenditoria se dovesse confrontarsi, a parità di peso fiscale, con meno leggi e meno adempimenti burocratici? Dobbiamo diminuire i costi della politica. Elminare tutte quelle società statali o miste che servono a dare ricche ed inutili posizioni a politici decotti. Dobbiamo eliminare le migliaia di fasulli consigli di amministrazione. Dobbiamo mettere nei posti chiave manager competenti che abbiano stipendi decorosi, ma non stellari. E commisurati ai risultati.

Sembrano i soliti discorsi che oggi vengono definiti "qualunquisti" e "antipolitici". Ma a me invece pare che si tratti di desiderio di poter tornare a parlare davvero di politica. Oggi non si può, perchè tutto ci sta crollando addosso.

Nel momento in cui qualsiasi opera pubblica costa almeno il doppio, ma anche il triplo o più rispetto agli altri paesi europei, è facile capire dove vanno a finire le risorse che poi mancano per le pensioni e per la sanità e la scuola e tutto il resto. Nel momento in cui tutto quel che è "politica", in italia costa incredibilmente di più rispetto agli altri paesi europei, come speriamo di poter risollevare la testa, di poter diminuire l'età della pensione o di aumentare le risorse per la scuola e la ricerca?

Ci dicono che, con l'aumentare della vita media, dobbiamo anche aumentare l'età pensionabile. Non nego una certa astratta validità a questi ragionamenti. Ma il costo di un anno in più o in meno delle nostre pensioni è una goccia d'acqua se confrontato al mare degli sprechi, della corruzione, dei costi assurdi della politica.

La domanda, banalmente, è questa: e' davvero inevitabile tutto questo? Dobbiamo, davvero e per forza, accettare questi costi assurdi? E' davvero ineluttabile tutto ciò? Quando parlo con la gente intorno a me, tutti sembrano rassegnati. Tutti mi guardano come si guarda un povero illuso. Ma io ritengo davvero assurdo il fatto che a me si debba chiedere, ad esempio, di andare in pensione qualche anno dopo, mentre la riduzione dei costi della politica sembra una costante naturale, come il pi-greco.

Siamo inseriti in una competizione internazionale, con paesi vicini a noi che hanno un livello di efficienza molto maggiore del nostro. Con leggi più snelle, con costi della politica incredibilmente più bassi. Dove lo stato funziona meglio, dove le opere pubbliche costano la metà delle nostre o meno. Come speriamo di competere, in questo contesto? Davvero pensiamo di farlo tagliando qualche anno di pensione?

A questo proposito può essere interessante leggere questo articolo di Walter Veltroni.

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11 luglio 2007 - Eliminata la sezione politica del sito di Cascine.

Ho deciso di eliminare dal sito di Cascine la sezione politica in cui speravo di poter realizzare un dialogo politico articolato, in cui ci fosse spazio per tutte le posizioni. Per la destra, per la sinistra, il sopra ed il sotto. E per chiunque altro. Purtroppo non ha funzionato. Il dialogo è sempre restato un monologo. L'altra sera, dopo l'ennesima riunione di comitato dedicata alla BreBeMi, mi sono fatto una chiacchierata con Camillo (non ricordo il cognome, accidenti!). Siamo su posizioni diverse, io ho sostenuto la candidatura di centro-sinistra di Maviglia, lui quella di Sala, in appoggio alla Lista per Cascine. Ma è una persona ragionevole con cui si riesce ad avere un dialogo sensato. Abbiamo parlato qualche minuto del sito e delle sue (secondo me) misere prospettive. A lui il sito piace, e secondo lui la scarsa partecipazione della gente è soprattutto dovuta alle tensioni politiche. In assenza di polemiche, forse la gente riprenderebbe a sentirsi maggiormente partecipe. Chissà. Il fatto è che, in una comunità così piccola, le tensioni politiche diventano subito tensioni personali. E molti preferiscono tenersi fuori da questo genere di problemi.

E poi c'è il fatto che pochi sono quelli che hanno dimestichezza con internet. E fra questi non penso si possano annoverare i "capi storici" del comitato e in genere della vita politica di Cascine, coloro che sono stati eletti nelle ultime elezioni comunali. Questo, forse, spiega il fatto che la dialettica politica non ha trovato posto sul sito di Cascine. Probabilmente ci vuole ancora tempo prima che tutti si abituino a considerare internet alla stregua di qualsiasi altro mezzo di comunicazione. Come si fa con i telefoni cellulari e con la televisione. Oggi ci siamo abituati, ma fino ad una ventina d'anni fa i telefoni erano tutti a filo, e per lo più senza tastiera, con un bel disco combinatore da far girare. Ed un decennio prima la televisione era in bianco e nero, ed aveva un solo canale. Insomma, ci vuole il suo tempo. Paolo Conte direbbe "Ci va il tempo che ci va, si, tutto il tempo che ci va, non basta un attimo. Ma anni, anni, anni."

E allora, sia pure a malincuore, forse è davvero bene mettere da parte il gusto del confronto democratico delle idee. Almeno provvisoriamente. Poi si vedrà.

Vuol dire che, se avrò qualcosa di velenoso e cattivo da dire, potrò sfogarmi qui.

15 gennaio 2007 - I costi del software libero

Il software libero è quello che non è coperto da Copyright, e può essere liberamente copiato e installato senza infrangere alcuna licenza.
Ne abbiamo parlato nel sito di Cascine, nella sezione informatica alla voce Open Source
Questa cosa ovviamente non piace a Microsoft che spesso risponde (con alcune fondate ragioni) che il costo di acquisto è solo una delle voci di spesa. Occorre tenere anche conto del costo di installazione, di apprendimento, dei costi di "down time" (sistema bloccato) e in genere di tutti i costi accessori.
La teoria di MS è che, a conti fatti, il software proprietario costa di meno perchè è di qualità migliore, più facile da installare e da manutenere.
Non tutti condividono queste affermazioni, e la diatriba dura da anni, con feroci prese di posizione da entrambi i lati.
Interessanti oggi due articoli di Punto Informatico.
Un primo articolo riguarda uno studio della UE secondo il quale il costo totale del software libero è in ogni caso inferiore a quello del software proprietario.
Un secondo articolo riguarda la decisione delle scuole inglesi di non utilizzare il nuovo sistema operativo Windows Vista di Microsoft.

Il software libero ha in ogni caso un vantaggio. Non viene scritto (come sospetto succeda per molto software proprietario) allo scopo di rendere velocemente obsoleti i nostri PC per costringerci ad acquistarne di nuovi. I vecchi PC possono tranquillamente essere utilizzati con Linux, soprattutto se le nostre esigente sono di base, ossia navigare in internet, leggere e scrivere la posta, vedere le foto digitali e scrivere qualche relazione con Word.

Certo, se vogliamo giocare l'ultimo wargame online ad alta definizione o fare dell'editing video spinto, allora non basta neanche il portatile da 500€ in offerta al supermercato dietro casa. In quel caso occorre sborsare fior di migliaia di euro per acquistare un PC di tutto rispetto.

Ma diciamo la verità, quanti di noi sono in questa situazione? Quanti vorrebbero tenersi volentieri il vecchio PC, se solo non fosse che ormai non ce la fa più a causa di programmi sempre piùù voraci?

8 gennaio 2007 - Mancata riunione del Comitato

Lunedì scorso, 8 gennaio 2007, avrebbe dovuto tenersi la solita riunione mensile del Comitato. Infatti davanti alla sede del centro polivalente, in via degli Olmi, c'erano alcune persone. Macava però qualcuno che avesse le chiavi del centro. Di solito le chiavi le ha Riva. Non c'era neanche il vicesindaco Conforti.
Dopo una mezz'oretta di chiacchiere al freddo ce ne siamo andati tutti a casa.
Questa esperienza ci dice che nel comitato forse manca un po' di coordinamento. Manca ad esempio un responsabile a cui fare telefonicamente riferimento. Qualcuno che si occupi di chiamare gli altri, confermando o rimandando le riunioni. Manca anche una bacheca, un posto dove possano essere esposte le comunicazioni ufficiali del tipo "riunione rimandata al giorno xx" e un minimo di cronaca sui lavori, su quel che viene detto.
Una volta a fare la cronaca delle riunioni ci pensava il sito di Cascine, sia pure in modo parziale, discontinuo e fazioso. Ma con la sua auto-sospensione è venuto meno anche quel minimo di contributo.
Eppure qualche argomento da discutere ci potrebbe anche essere. Provo ad elencarne qualcuno:
Chiusura della via Castellazzi: a che punto siamo? Sarebbe bello che fosse reso pubblico lo stato di avanzamento dei lavori. A suo tempo la cittadinanza fu frettolosamente convocata in parrocchia per "decidere" quale doveva essere la scelta per la chiusura della via. I cittadini espressero il loro parere, ma da quel momento in poi non abbiamo più saputo niente. Sarebbe interessante avere un piano dei lavori che dica, di mese in mese, a che punto siamo arrivati rispetto alle previsioni.
Passaggio ciclopedonale verso la cascina Bruciata: ci era stato detto che sarebbe stato garantito il passaggio ciclopedonale in corrispondenza del cantiere per il nuovo sottopasso in costruzione. Avevano detto che ci sarebbe stata, al massimo, la chiusura totale per una decina di giorni. A me pare che siano passati altro che dieci giorni, da quando è stato tutto chiuso. Sarebbe interessante sapere a che punto siamo e quando sarà riaperto il passaggio fra cascina Lina e cascina Bruciata.
Chiusura del centro ragazzi: da qualche tempo è stato chiuso il centro in cui molti ragazzi si trovavano per passare il pomeriggio in un ambiente controllato. C'erano, ovviamente, dei problemi. I ragazzi non sono santi, c'era qualche schiamazzo. Ma si trattava pur sempre di un punto in cui i ragazzi potevano passare il tempo in modo un minimo creativo e strutturato. Una alternativa al vuoto bighellonare per il paese, fra una visita al bar, una sosta sulle panchine della piazzetta, una corsa in due e senza casco a Cassano, dove trovare altri amici e un po' di vita. Adesso il centro è stato chiuso, e nessuno ci ha chiesto niente, ci ha spiegato niente. Secondo me invece avrebbe dovuto essere potenziato, costituire un vero centro di ricreazione formativa per i ragazzi. Secondo me questo comune ha perso una buona occasione per far vedere che ha un progetto per la gioventù. Al nostro sindaco si potrebbe chiedere: "Cosa ha in mente, sig. Sindaco, per i giovani di Cascine?". Anzi, penso che a breve scriverò una lettera che pubblicherò sul blog. E, ovviamente, pubblicherò anche l'eventuale risposta. Staremo a vedere. Rimane il fatto che non c'è stata una pubblica discussione del problema. Il centro è stato chiuso. Stop. Chi ha chiesto la sua chiusura? Perchè?
Stato della strada provinciale Rivolta-Cassano in corrispondenza del cantiere. Tutti noi, per andare a Cassano, siamo costretti a confluire sulla strada RIvolta - Cassano. L'attraversamento della zona del cantiere, al buio o con la nebbia, è un assoluto delirio. L'illuminazione è praticamente inesistente, e la delimitazione della sede stradale non esiste. Non ci sono righe gialle per terra, o se ci sono, sono sempre coperte di fango. Non ci sono catarifrangenti. Il minimo che possa succedere è di seguire l'andamento naturale della strada e di ritrovarsi nel prato sulla destra, subito dopo il ponte della ferrovia vecchia. L'aiuola spartitraffico fra le due corsie è stata infatti realizzata con un invito verso destra. In questo modo, in condizioni di buio o nebbia, chi segue quell'invito si trova troppo spostato a destra e improvvisamente si trova davanti il prato. Vari segni di pneumatico dicono che il problema è generalizzato. Occorrerebbe maggior illuminazione ed una più netta delimitazione della sede stradale. Ci piacerebbe inoltre sapere per quanto tempo ancora la sede stradale sarà interessata ai lavori. Perchè se il periodo dovesse essere ancora lungo, si renderebbero assolutamente necessari degli interventi atti a migliorare la visibilità.

E' in arrivo la segnalazione di altri problemi, sto cercando di raccogliere informazioni per evitare di sparare a vuoto. Altri li potresti segnalare tu che stai leggendo, mandami una email.

6 dicembre 2006 - Sempre più controllati?

Leggo su "punto informatico" di oggi che Honda pensa di montare microtelecamere sui retrovisori delle sue auto. Le immagini verranno tutte inviate ad un computer centrale che le userà per raccogliere informazioni sul traffico da distribuire agli abbonati al servizio.
Ragazzi, e la privacy? Praticamente dovrei avrere telecamere sui retrovisori (che guardano avanti e dietro) e che trasmettono a qualcuno l'immagine di tutto quel che faccio in macchina? Secondo me siamo vicini alla follia. Fermate il mondo, voglio scendere.

6 dicembre 2006 - Bufale informatiche

Le "bufale informatiche" sono notizie false che vengono periodicamente diffuse. Una volta circolavano via fax e fotocopia. Adesso quasi esclusivamente via email. Gli argomenti sono molteplici. A volte sono (come in questo periodo) segnalazioni di deliranti possibilità di far soldi grazie a Microsoft, inviando agli amici una certa email. Questa bufala dice qualcosa come "La Microsoft e AOL, al giorno d'oggi le più grandi compagnie della rete, per assicurare ad Internet Explorer il posto di programma più usato, hanno testato la versione beta di questo programma. Quando invierete questa lettera ai vostri amici, Microsoft la controllerà (sempre che essi usino Microsoft Windows) per 2 settimane. Microsoft vi pagherà € 245 per ogni persona a cui manderete questa comunicazione. Microsoft pagherà € 243 per ogni vostra lettera forwardata e per ogni terza persona che riceverà la vostra comunicazione, Microsoft pagherà € 241. Tra due settimane, Microsoft si metterà in contatto con voi via e-mail vi spedirà l'assegno.".
La bufala un questione gira da parecchi anni, e da parecchi anni la gente abbocca, e fa girare l'email.Qui trovi una descrizione completa.

Altre bufale parlano di bambini malati, di cibi avvelenati, del famosissimo Valentin che muore di freddo ecc ecc .

Come si riconosce una bufala? Beh, intanto dall'argomento. Quando vengono promessi soldi facili, è certamente una bufala. Può anche essere una vera e propria truffa, come quella nigeriana . Altre caratteristiche della Bufala è l'assenza di riferimenti precisi. In quella descritta qui sopra, ad esempio, manca il riferimento ad una qualsiasi pagina web di Microsoft o di AOL che fornisca ulteriori dettagli. Un altro elemento è la raccomandazione a far girare l'email il più possibile.
Ogni volta che si riceve una mail da qualcuno (soprattutto se sconosciuto) con la preghiera di far circolare, meglio dare un'occhiata in giro, soprattutto sul prezioso sito Antibufala di Paolo Attivissimo. In questo modo, fra l'altro, si fa un minimo di ecologia informatica, evitando il proliferare di posta spazzatura che intasa le nostre caselle email e ci ruba tempo prezioso per leggerle e scartarle.

29 ottobre 2006 - Breve chiusura della strada e informazione

L'altra sera, tornando a casa, a Cascate ho visto un cartello che diceva "Chiusura della strada, giorno 27 dalle 8.30 alle 18.00".
Mi sono subito detto "Ci siamo! Iniziano i lavori. Ma quali lavori? Il sottopasso? Quello nuovo? e perchè non ne sappiamo niente?"

Poi ho visto che si trattava, molto più semplicemente, di una breve chiusura per mettere "la trave", un'altro pezzo di quel mostruoso viadotto che passa sopra Cascina Lina.

Mia moglie mi ha detto che in effetti erano stati messi degli avvisi nel negozio di Antonio e al bar.

A costo di sembrare critico per forza, mi chiedo: "E perchè non un manifesto ufficiale del comune, sulla pubblica strada, nei posti normalmente usati per queste comunicazioni?". Voglio dire, se io (come in effetti è successo) non vado al bar e non passo a prendere il pane da Antonio, come faccio a saperlo?

Ho fatto un rapido giro in "centro" di Cascine, cercando un manifesto del Comune, ma niente, zero.

Mi si potrà obiettare che non si tratta di una cosa particolarmente grave, una chiusura di poche ore.

Vero. Ma è la spia di una modalità operativa. Che non è esclusiva di QUESTA amministrazione. Anche l'amministrazione Casati non brillava per capacità comunicativa.

Io credo molto nella comunicazione, nel rendere pubbliche le cose, trasparenti.

A volte questo mi porta forse a fare la figura dello scemo del paese. Ma tant'è, ognuno sconta i propri limiti, i propri difetti.

A me pare che dovrebbe esserci un continuo canale informativo fra le varie amministrazioni e i cittadini. Mi pare che ci sia troppo l'atteggiamento di chi dice "lasciateci lavorare. Poi, quando avremo tempo, vi diremo". Ripeto, non è una colpa esclusiva di questa amministrazione. E' un uso comune, diffuso.

Ricordo che una volta, molto tempo fa quando ancora abitavo a Settimo, avevo buoni rapporti con un consigliere di destra. Lui mi raccontava le cose che stavano succedendo in Comune. Poi, per qualche motivo, i rapporti si guastarono. E lui mi minacciò così: "D'ora in poi, le cose fattele raccontare dai tuoi amici di sinistra!". Era un modo per dirmi che il potere è un circolo chiuso, dal quale le informazioni escono a discrezione di chi comanda. L'informazione non è un diritto dei cittadini, è una gentile concessione di chi governa. "Se sei mio amico, se ti comporti bene, se non mi infastidisci, ti racconto cosa succede. Altrimenti niente, ti tengo all'oscuro".

A ma pare, invece, che dovrebbe esserci un canale informativo aggiornato, costante, affidabile, fra Cittadini e governanti. Internet potrebbe essere quel canale, meglio ancora della carta stampata.

Ma internet, come dimostra la storia travagliata del sito di Cascine, non è ancora uno strumento adatto alle piccole comunità come la nostra.

Oltre ad Internet servono manifesti, periodici, carta stampata.

Ma, su cose come il nostro sottopasso, la situazione Alta Velocità, La BreBeMi, servirebbero aggiornamenti periodici e tempestivi. Ogni volta che c'è qualcosa di nuovo, qualcosa da dire, occorrerebbe comunicare con i cittadini, tenerli al corrente. E non parlare solo "con gli amici", con quelli che non rompono.

16 ottobre 2006 - Riflettendo sul sottopasso

La storia del sottopasso è decisamente complicata.
Ho parlato con qualcuno dei cittadini di Cascine e con persone politiche che dovrebbero capirne un po' più di noi comuni mortali, e non sono riuscito a chiarirmi le idee.
L'unica cosa che non mi convince è il metodo politico.
Più ci penso e meno mi piace la gestione di questa faccenda.
Proviamo a chiarire alcuni punti principali.
Le decisioni di questo tipo di solito le deve prendere il sindaco con la giunta. Eventualmente la questione può essere portata in consiglio comunale.
La cittadinanza viene interpellata in caso di decisioni molto contrastate, quando esistono almeno due punti di vista inconciliabili.
Nel caso in cui si decida di interpellare la cittadinanza, penso che la prassi dovrebbe seguire a grandi linee alcuni passi obbligati di questo tipo.
Si definiscono le due (o più) posizioni.
Se definiscono le persone, i comitati o le forze politiche che sostengono ogni posizione.
Si indice un referendum
Ogni parte illustra ai cittadini i pro ed eventualmente i contro della sua proposta
Dopo un tempo minimo, stabilito dallo statuto, si chiamano tutti i cittadini ad esprimere, con voto segreto, la propria scelta.
Nulla è stato fatto di quanto sopra.
La riunione è stata indetta da una forza politica, gli Indipendenti, e non dalla amminstrazione comunale.
I cittadini presenti erano una esigua minoranza, forse 80 persone, contro una popolazione di più di 800 persone.
Le due posizioni non erano chiare, così come non erano chiaro chi sostenesse cosa. C'è voluta più di un'ora per capire che le opzioni erano due, di cui una sostenuta dal Sindaco ed un'altra sostenuta da Conforti e Riva.
Subito è stato chiesto ai cittadini di esprimere la loro preferenza per alzata di mano, senza avere il tempo per meditare, discutere, informarsi, chiedere. Il tutto è stato fatto in meno di mezz'ora.

Risulta evidente a tutti che una simile scelta non può che avere, per l'amminsitrazione comunale, un valore puramente indicativo, e non certo vincolante.

A me pare che vadano ancora chiarite parecchie cose, prima di poter prendere una decisione, che in ogni caso spetta al Sindaco.

Secondo me occorre ancora chiarire questi punti:
A che punto siamo con l'alta velocità? Sono realistiche le voci che parlano di mancanza di fondi e di lavori rimandati sine-die?
Se si dovesse scegliere l'opzione "Sala", siamo sicuri che poi, qualora dovessero davvero completare anche il nuovo sottopasso, potrebbero lavorare senza dover nuovamente bloccare il traffico?
Il nuovo sottopasso è tecnicamente funzionale all'alta velocità? Voglio dire: per completare l'alta velocità, ci sarebbe in ogni caso bisogno di completare il nuovo sottopasso, o dal punto di vista tecnico basterebbe il recupero del sottopasso attuale? Per dirla in modo più semplice, il nuovo sottopasso, serve anche alle ferrovie, o serve solo agli abitanti di Cascine?

Per concludere (sono sempre troppo prolisso!) direi che l'iniziativa di Conforti e Riva, pur con tutti i limiti citati, è stata utile per introdurre il discorso, ma molte cose vanno ancora chiarite.

4 ottobre 2006 - Cosa succede a Cascine - Sottopasso della Ferrovia

Ieri sera, all'oratorio di Cascine, si è svolto uno psicodramma, una specie di teatro dell'assurdo dal quale non è facile trarre indicazioni precise.

L'argomento è quello del nuovo sottopasso della ferrovia, quello sulla via Don Castellazzi, fra cascine Lina e cascina Bruciata.

Breve cronistoria:
1 - Nel 1997, ai tempi della giunta Bestetti è stato firmato un accordo fra Ferrovie e Comune di Cassano. L'accordo prevedeva il potenziamento dell'attuale collegamento ferroviario Milano Venezia. Le Ferrovie accettavano di ripagare in qualche modo la popolazione di Cassano per i disagi. A memoria mi pare che ci fosse una cifra (200 milioni di lire?) per una pista ciclabile, un parcheggio, lo studio per il fantascientifico attraversamento sotterraneo di Cassano. Badate bene, solo lo studio di fattibilità, non una partecipazione alla realizzazione dello stesso! L'attuale vicesindaco Conforti, allora assessore della giunta Bestetti, adesso non perde occasione di parlare di "scempio del territorio". Forse dovrebbe andarsi a lamentare con chi, a quei tempi, accettò questo scempio in cambio delle briciole a cui abbiamo accennato. Ossia dovrebbe lamentarsi con se stesso.

2 - Finalmente, nel 2005, sono inizati i lavori per la realizzazione del nuovo sottopasso in via Don Castellazzi. E' stato subito chiaro che per il completamento di questa opera la strada avrebbe dovuto essere chiusa per, si diceva allora, 6 mesi. In cambio l'amministrazione passata chiese che le ferrovie provvedessero a realizzare una viabilità alternativa, aprendo il secondo fornice del ponte della ferrovia sulla strada per Rivolta e migliorando la sicurezza sulla via per Casirate. La popolazione di Cascine si era rassegnata ad un lungo periodo di passione, con lunghe code per passare il ponte sull'Adda in direzione ovest (Milano).

3 - I lavori sono andati avanti con lo scavo delle due grando fisse di ingresso del sottopasso, con la deviazione della strada in corrispondenza di cascina Lina. Poi, ad un certo punto, il silenzio. Lavori del sottopasso fermi.

4 - Un paio di settimane fa iniziarono a girare voci incontrollate riguardo al futuro dell'alta velocità e del sottopasso stesso. Si diceva: "Le ferrovie non hanno soldi per completare l'alta velocità. Propongono quindi di fermare momentaneamente i lavori del sottopasso, in attesa della globale ripresa dei lavori dell'alta velocità. Propongono, in modo per adesso informale, di sospendere la realizzazione del nuovo sottopasso, e di adeguare la viabilità attuale, con uno stop di due mesi. Il risultato sarebbe l'allungamento dell'attuale stretto sottopasso con l'eventuale realizzazione di un passaggio ciclopedonale separato. Il sottopasso va allungato per passare sotto il terzo binario che verrà posato accanto ai due attuali. Ma resterà un imbuto stretto come ora".

5 - A questo punto il comitato, nella persona di Riva e Conforti, hanno convocato una riunione della cittadinanza, per discutere pubblicamente di questa alternativa.

6 - La sera prima della riunione cittadina, lunedì 2 ottobre, si è tenuta la riunione mensile del comitato di Cascine. In quella occasione Riva e Conforti hanno spiegato ai membri del comitato cosa stava succedendo. Il succo del loro discorso è stato il seguente:
a - La proposta delle ferrovie non è stata formalizzata, non esiste niente di scritto. Non è neanche una vera proposta. E' qualcosa di buttato li, forse per sondare il terreno e saggiare le nostre reazioni.
b - L'amministrazione comunale non ha ancora espresso una valutazione proprio perchè si tratta di qualcosa di molto fresco. Ed anche perchè si è voluto prima sentire il parere della cittadinanza.

7 - Le due alternative sono state discusse in comitato, e si è deciso di non accettare la proposta delle ferrovie. Altrimenti si correva il rischio di ritrovarsi per anni con la attuale strada disastrata in corrispondenza della doppia curva davanti a Cascina Lina, e con le fosse abbandonate in corrispondenza dei due ingressi del nuovo sottopasso. Il Comitato ha quindi deciso di proporre alla cittadinanza di respingere la proposta informale delle ferrovie.

Siamo così arrivati al momento attuale. Il 3 settembre 2006 si è tenuta la prevista riunione della cittadinanza di Cascine, all'oratorio. Riva e Conforti hanno introdotto l'argomento, illustrando a grandi linee la situazione.

La proposta "Sala"

Poi ha preso la parola il sindaco Sala, e siamo entrati nel teatro dell'assurdo. Il sig. Sindaco infatti ha introdotto un nuovo elemento. Ci ha detto: "Non si tratta di una proposta alternativa. Non si tratta di scegliere fra il recupero del tracciato attuale o la realizzazione del nuovo sottopasso. Si tratta di accettare prima la chiusura totale di due mesi, per l'adeguamento del tracciato attuale. Poi, nei 10 o 12 mesi successivi la popolazione potrebbe continuare ad usare la strada attuale, adeguata, e intanto le ferrovie realizzerebbero il famoso nuovo sottopasso.

Oh perbacco! Ma questo sembra essere l'uovo di Colombo! In pratica avremmo una chiusura totale di un paio di mesi, ma poi tutto scorrerebbe liscio come l'olio, la gente di Cascine non sarebbe più isolata, le ferrovie lavorebbero al loro nuovo sottopasso, e tutti felici e contenti.

Il tutto illustrato su un progetto appeso alla lavagna, in cui si poteva vedere il vecchio tracciato, il nuovo sottopasso, una suggestiva foto del vecchio e stretto sottopasso.

Ma, un momento! Non ci avevano detto che la proposta delle ferrovie era del tutto informale, verbale, e non scritta? E allora quel progetto da dove salta fuori? L'assessore Lomini, da me interrogato, ha detto che "Il progetto l'abbiamo ricevuto da circa una settimana". Ah perbacco! E in questa settimana nessuno ha parlato con nessuno? Il vicesindaco Confrorti non era stato informato? Ma non si era detto che Riva e Conforti avrebbero dovuto essere il "nostro occhio" nelle questioni ferrovie e breBeMi? E che occhio è, quello che viene tenuto all'oscuro? Un occhio bendato?

A nessuno sarà sfuggito il notevole imbarazzo che regnava sul palco della presidenza, dove Sindaco e Vicesindaco parlavano di due soluzioni diverse, dove il Sindaco parlava di cose che il Vicesindaco non sapeva.

Quel che il sig Sindaco ha mancato di spiegare è l'origine di questa proposta dei due tempi (prima l'adeguamento del vecchio tracciato, subito dopo la realizzazione del nuovo sottopasso). Delle due l'una. O la proposta viene dalle ferrovie, o viene dall'amministrazione comunale.

Se la proposta viene dalle ferrovie, c'è da capire a cosa dobbiamo questa improvvisa magnanimità delle ferrovie, che per limitare i nostri disagi si accollano l'onere addizionale di adeguare l'attuale sottopasso e di creare un passaggio ciclopedonale. Due mesi di lavoro, forse tre. Soldi. In un periodo in cui i soldi non abbondano. Tant'è che i lavori per l'alta velocità sono a rischio. E' credibile questo spontaneo atteggiamento da babbo natale?

Se la proposta viene dal nostro comune, allora tanto di cappello! Vuol dire che il nostro comune è riuscito ad esercitare una tale pressione sulle ferrovie da convincerle ad affrontare lavori non previsti e costi ulteriori. Beh, questo sarebbe proprio quello che ci si aspetterebbe da un comune! Un forte intervento di tutela della cittadinanza. Ma di questo si tratta? Perchè un'operazione del genere richiede tempo e coordinamento. E questo sarebbe incompatibile con l'affermazione del Vicesindaco Conforti e del consigliere Riva, quando dicono che si tratta di "una proposta informale che arriva dalle ferrovie, e sulla quale l'amministrazione comunale non ha ancora avuto tempo ed opportunità di esprimersi".

Questa storia, comunque la si voglia vedere, fa acqua da tutte le parti.

La verità è che i cittadini di Cascine sono stati chiamati a "deliberare" per alzata di mano su qualcosa che la stessa amministrazione comunale non è stata in grado di esporre chiaramente. E sulla quale non c'era accordo fra Sindaco, Vicesindaco e consigliere Riva. E rispetto alla quale non ci sono state raccontate le cose come sono.

Ci è stato chiesto di scegliere fra due opzioni entrambe rischiose, senza avere dati sufficienti a disposizione.

L'amministrazione comunale avrebbe dovuto presentarsi compatta, dopo aver fatto circolare materiale informativo sufficiente a dare la possiblità alla popolazione di farsi un'idea precisa, prima di alzare la mano.

La scelta, non so quanto meditata, della popolazione di Cascine è stata di dare mandato all'amministrazione per rifiutare la "proposta" delle ferrovie, e chiedere quindi che venga rispettato il protocollo di intesa che prevede la realizzazione del nuovo sottopasso.

E' del tutto evidente che si tratta anche in questo caso di una scelta rischiosa. Le ferrovie potrebbero trovarsi a corto di fondi a metà dell'opera, e tirare in lungo i lavori ben oltre il tempo previsto di 10-12 mesi. O abbandonare del tutto il cantiere. Potremmo ritrovarci, come si dice a Napoli, cornuti e mazziati!

Mi pare che questa giunta, alla sua prima prova a Cascine, non abbia dato una grande probva di coordinamento ed efficienza.

4 ottobre 2006 - Apre questo spazio personale

4 ottobre 2006 - Apre questo spazio personale

Perchè uno spazio personale qui e non sul sito di Cascine? Per vari motivi, che qui spiego brevemente, salvo poi tornarci con maggior calma.

Sostanzialmente a molti non è piaciuto il fatto che, in periodo elettorale, io abbia usato lo spazio centrale, la prima pagina del sito di Cascine, per fare campagna elettorale per l'Ulivo.
Vero, e' successo proprio cosi'. E forse è stato veramente un errore. Forse.

A mia discolpa posso dire che:
Il sito di Cascine l'ho creato io
Nessuno, mai, mi ha dato una mano, anche se le mie richieste in tal senso sono state molte.
Nessuno, mai, neanche in campagna elettorale, ha accettato l'invito ad approfittare degli spazi che avevo messo a disposizione di tutti i candidati, di tutte le forze politiche, e di tutti coloro che avessero avuto dichiarazioni da fare.

In questa situazione di totale abbandono, ho deciso, giusto o sbagliato che fosse, che dato il totale disinteresse operativo delle forze politiche, almeno io avrei potuto usare il sito per quello che mi pareva giusto, ossia discutere della politica di Cascine sul sito di Cascine. Dove, se no? Solo al bar o per strada? Una discussione pubblica, sul sito, mi sembrava un passo avanti.

Invece no. Invece mi si dice che anche se nessun altro accettava di esprimere le proprie opinioni politiche sul sito di Cascine, anzi, proprio per questo, io avrei dovuto astenermi dall'esprimere le mie.

A me tutto questo sembra un delirio politico, l'esatto contrario della partecipazione e della molteplicità di voci.

Sintetizzerei questa posizione in questo modo: "A me non interessa utilizzare gli spazi del sito di Cascine. Non sono abituato ad usare internet, e non lo sono i miei interlocutori tradizionali. Decido quindi di esprimere i miei punti di vista politici con altri mezzi. E siccome io non uso lo spazio internet di Cascine, voglio che non lo usino neanche gli altri.".
Ma voi ci vedete della democrazia in tutto questo? Io no.

Ad ogni modo, siccome preferisco evitare ogni possibile inutile strumentalizzazione, decido di abbandonare momentaneamente la "mia creatura", il sito di Cascine, e di esprimere i miei punti di vista sul mio sito, dove nessuno può permettersi di venire a sindacare quel che scrivo e che penso.

Per quanto riguarda il futuro del sito di Cascine, ci penseremo. Vorrei sentire la voce dei pochi che lo visitano. Sto preparando un questionario. E poi sottoporrò il risultato del questionario al Comitato di Cascine. E vedremo cosa fare.