19 aprile 2009

chi ha avuto ha avuto ha avuto....

Non ho parole per definire quel che ha detto ieri il premier.
Cito da un articolo del corriere:

«Ben vengano le inchieste, ma per favore non perdiamo tempo, impieghiamo il nostro tempo nella ricostruzione e non dietro a cose che ormai sono successe.. Se qualcuno è colpevole pagherà. Ma per favore non riempiano le pagine dei giornali di inchieste"

Come dire (traduco con parole mie): "Chi ha avuto ha avuto ha avuto, chi ha dato ha dato ha dato, scurdammoce o'passato, simm'e Napule paisà".

Il genio ha aggiunto:

«Un costruttore che realizza una casa in una zona sismica e risparmia su ferro e cemento può essere solo un pazzo o un delinquente. Mio padre diceva una cosa: se uno nasce col piacere di fare del male ha tre scelte: può fare il delinquente, il pm o il dentista. I dentisti si sono emancipati e adesso esiste l'anestesia».

Come dire che uno dei tre poteri su cui si basa la democrazia, parola che davvero lui non sopporta, è costituito da persone che nascono con il piacere di fare del male.

Io sono INDIGNATO, se pur non stupito, da queste parole.
Ieri sera Giovanni Sartori, da Fabio Fazio, ha ben descritto la situazione. Nei primi decenni del secolo scorso i dittatori europei erano fieri di essere dittatori ed esibivano il loro potere senza alcuna mediazione. Oggi il potere deve ammantarsi di democrazia. E si sta affermando una sorta di dittatura indiretta, in cui la democrazia non viene abbattuta, viene svuotata dall'interno, modificando silenziosamente le regole senza toccare la costituzione. Questa situazione è descritta magnificamente nel suo ultimo libro "Il Sultanato".

Dalla riforma elettorale a quella scolastica e universitaria, dai pericoli del federalismo alle incognite del Partito Democratico, dalle omertà verso la mafia alla bioetica, dall’Alitalia alla crisi economica, l’osservatore più autorevole e sferzante della politica italiana ripercorre fatti e personaggi che hanno occupato la scena del Paese negli ultimi tre anni. E con penna impietosa denuncia gli incredibili paradossi e le troppe storture di un’Italia dove anche il buon senso sembra ormai privilegio di pochi. «Le cose che mi spaventano sono ormai parecchie; ma il livello di soggezione e di degrado intellettuale manifestato da una maggioranza dei nostri ‘onorevoli’ mi spaventa più di tutto. Altro che bipartitismo compiuto! Qui siamo al sultanato, alla peggiore delle corti.»

Al nostro piccolo grande uomo non interessa il fatto che, in Abruzzo, indagini sui passati reati e ricostruzione proseguono su strade diverse senza intralciarsi a vicenda. Non gli interessa che vengano inquisiti e condannati i responsabili di tante morti e devastazioni. Gli interessa solo che in giornali continuino a tessere le sue lodi, senza distrarre l'attenzione della gente dalla sua persona e dalle "sue" ricostruzioni.

Liquida come "pazzi" i costruttori che hanno lucrato sui materiali mettendo a rischio la vita delle persone. E identifica subito i veri responsabili, i magistrati.
C'è, in tutto questo, una chiara scelta di campo. Dovendo scegliere fra costruttori criminali e magistrati inquirenti, il nostro uomo non ha esitazioni, e scaglia le sue barzellette verso i magistrati, riservando ai costruttori una pacca sulle spalle.

Davvero, un uomo così non può reggere le sorti di una nazione democratica. Almeno chiamiamola con il suo nome: dittatura.

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