24 settembre 2007

Il WiMax blindato è in arrivo

Il WiMax blindato è in arrivo

(Articolo tratto da Punto Informatico 24 sett 2007)

In sintesi
In attesa che le gare per le licenze prendano il via, le Province si candidano come parte attiva per affrontare il digital divide. Nel frattempo c'è chi intende affondare le gare volute dall'Autorità TLC

Roma - L'autunno è ufficialmente iniziato, per cui l'obiettivo di far partire entro l'estate i bandi di gara per l'assegnazione delle licenze WiMax è stagionalmente sfumato. Ma la gara - ripetono quotidianamente dal Ministero - dovrebbe essere imminente e, accanto a chi si fa avanti nella speranza che questa tecnologia risolva il problema del digital divide nel proprio territorio, c'è chi si propone di impugnare il regolamento sulle modalità di assegnazione delle licenze.

A farsi avanti - come riporta Ultimomiglio.news - sono le Amministrazioni Provinciali italiane, che chiedono al Ministro delle Comunicazioni di porre in essere tutti gli strumenti tesi a superare rapidamente il problema del digital divide, candidandosi a prendere parte ai progetti locali con proprie risorse. È quanto ha dichiarato Fabio Melilli, presidente UPI (Unione delle Province Italiane), a margine della seduta della Conferenza Unificata della scorsa settimana: "Siamo pronti a impegnare risorse sul WiMax e non disdegneremmo che qualche licenza fosse lasciata agli enti locali, laddove non esistessero privati intenzionati ad investire sui territori".

"Ci aspettiamo un tavolo di confronto molto serrato - ha aggiunto Melilli - che ci possa portare presto, in coincidenza con il rilascio delle licenze WiMax, a risolvere il problema (...) Ci sono province italiane dove l'80% del territorio non ha ancora la banda larga: questo colpisce soprattutto le giovani generazioni delle zone interne del paese".

Ma, sempre in tema di assegnazione delle frequenze, sopravvivono le perplessità di osservatori, analisti e operatori. Morse ha avuto accesso ad una lettera - destinata al Ministero delle Comunicazioni, all'Authority TLC e ai Commissari Europei alle Comunicazioni e alla Concorrenza - con cui alcune società, rappresentate da uno studio legale, hanno inteso contestare il regolamento deliberato dall'Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni.

Oggetto della contestazione, alcuni "profili di illegittimità" che emergerebbero dalla lettura di tale regolamentazione, in cui - sostanzialmente - la posizione dominante di Telecom Italia e quella oligopolistica degli operatori di rete mobile non sarebbero considerate condizioni di privilegio: di fatto, l'incumbent e le aziende di telefonia mobile non appaiono sottoposte a condizioni o a vincoli particolari e possono prendere parte alle gare alla stessa stregua di altri operatori, con i vantaggi derivanti dal possesso e dall'utilizzo di un'infrastruttura consolidata.

Già all'uscita della delibera con cui erano state fissate le linee guida per le gare si sollevarono vivacissime polemiche, anche in merito alla policy delle aste a rilancio e per quei "criteri di idoneità tecnica e commerciale", elementi che possono concretamente privilegiare le grandi telco in virtù delle loro possibilità tecniche ed economiche. Il rischio, in definitiva, è quello di tarpare le ali ad operatori e fornitori di connettività di piccole dimensioni che - vedendosi svantaggiati - potrebbero scoraggiarsi e lasciare campo libero ad incumbent e gestori di telefonia mobile.

Il tutto in un quadro che, come noto, non prevede alcuna riserva di frequenze per un uso libero, come invece richiesto a gran voce da esperti di primo piano.

Dario Bonacina


Rimane da aggiungere da parte nostra che, se le provincie si stanno muovendo per restare nel gioco del Wi-Max, sarebbe bene che si muovessero anche i comuni, ed anche il nostro. Sappiamo che il Comune di Mantova si sta muovendo insieme ad altri comuni. Ed il nostro comune, che fa? Ci piacerebbe avere notizie dal nostro Sindaco.

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27 luglio 2007

La situazione del WiMax: la petizione

Se vuoi capire cos'è il Wimax guarda questo video:


Mi sto documentando su questa questione del WiMax, che sarebbe molto importante per Cascine, per Cassano, e in genere per l'abbattimento di quello che chiamano digital divide, ossia quel fenomeno per cui chi non usa internet è tagliato fuori dal flusso delle informazioni e quindi della partecipazione democratica.
Internet è ormai diventato un potente veicolo di informazione e di partecipazione. La prova è nel fatto che tu stai leggendo queste parole, e forse hai visto il video.
Ma senza una connessione a banda larga diventa praticamente impossibile utilizzare internet. Con la vecchia, lenta connessione modem sulla linea telefonica ci vogliono ore anche solo per scaricare la posta!
La connessione in banda larga (ADSL) arriva dove vuole la Telecom. A Cascine, ad esempio, ce l'hanno pochissimi. Gli altri si sentono rispondere che "non ci sono linee". Certo! Non ci sono perchè Telecom non ha interesse economico a portare l'ADSL.
Il WiMax permetterebbe di superare questa situazione. Un'antenna sul tetto del comune, una schedina nei computer di chi si vuole collegare, ed il gioco è fatto. Senza fili, senza cablaggi, senza spese. Il problema è solo LEGALE. Per adesso il WiMax NON SI PUO' USARE perchè le frequenze utilizzate per il WiMax (3.5GHz) sono di proprietà dei militari. Il Governo ha deciso di liberalizzare queste frequenze. E sta facendo l'asta per assegnare le concessioni governative. Un po' come era stato fatto a suo tempo per l'UMTS (telefonini di 3'generazione). Ma se tutte le frequenze dovessero andare a chi può partecipare all'asta, ossia alle compagnie telefoniche, ciao peppa! Saremmo nuovamente schiavi della Telecom e delle sue decisioni dettate solo da interessi economici.

Per questo c'è in questo momento una raccolta di firme per una petizione affinchè almeno un terzo delle frequenze venga lasciata libera per le associazioni ad esempio, i comuni).

E' molto importante che chiunque firmi questa petizione. Il Sindaco di Cassano, se vuole farsi interprete di questa esigenza, dovebbe anche lui pubblicizzare questa iniziativa e chiedere ai suoi cittadini di firmare questa petizione.

Anche tu che leggi, firma e fai firmare questa petizione. E' una questione di democrazia.

Alcuni articoli interessanti:

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25 luglio 2007

Perchè il WiMax a Cassano?

Tutti sanno che la connessione ADSL a Cascine è praticamente impossibile da ottenere. Se ne è parlato anche l'altra sera, nella riunione dei Comitati di Cascine e di Cascina Lina.

Il WiMAX è una nuova tecnologia che permette connessioni veloci ad internet via radio.

Sarebbe la libertà rispetto alla ADSL, rispetto alla Telecom e a tutti gli altri vari fornitori.
Il vero problema è che in Italia manca ancora la normativa che ne permetta l'utilizzo.
O, per meglio dire, si stanno facendo le aste per assegnare le concessioni ai vari operatori.
Ma l'associazione dei Comuni d'Italia sta esercitando pressioni affinchè una parte cospicua delle licenze venga riservata ai comuni ed alle associazioni non profit.
Il WiMAX opera anche su lunghe distanze, e permetterebbe la copertura della intera Cassano con una sola antenna.
Occorre però che il nostro Sindaco prenda rapidamente contatto con l'ANCI per essere informato e perchè anche Cassano partecipi a questa lotta per la libertà di informazione.

Ecco alcuni riferimenti che potrebbero essere utili al Sindaco e ai suoi collaboratori, se volessero documentarsi per rendersi interpreti di questa esigenza della collettività:

Cos'è il WiMax (su Wikipedia)
Associazione WiMAX Libero
Il Sito del WiMax Italiano
Il sito dell'ANCI
Un articolo di Beppe Grillo su WiMAX e Comuni
Verbale di una riunione sul WiMAX

Speriamo che questa per il WiMAX diventi una questione che veda impegnato il Comitato di Cascine per esercitare la necessaria pressione sulle autorità comunali.

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WiMax - Il comune di Mantova si mobilita

Questo articolo è rubato dal blog del WiMax

Il Comune di Mantova si mobilità per il WiMAX

Vorrei portare all’attenzione di tutti i lettori del blog il seguente articolo uscito sulla Gazzetta Di Mantova:

“A Mantova basterebbe una sola antenna ben posizionata per raggiungere un raggio di 50 chilometri; altre quattro o cinque arriverebbero a coprire le zone isolate della periferia, scoperte in termini di collegamenti in rete, là dove le grandi compagnie telefoniche non hanno interesse ad investire. A quel punto con un computer e un telefonino, quindi senza collegamento ai cavi della rete telefonica, si potrebbe navigare rapidamente su internet anche là dove non arrivano ancora connessione Adsl, fibra ottica e servizi telematici. Una soluzione ci sarebbe: basterebbe che le amministrazioni pubbliche occupassero le frequenze militari cedute dal ministero della Difesa. Proprio su questo, guidata dai Comuni di Mantova, Genova e Firenze, l’Anci - Associazione nazionale comuni italiani - si è mobilitata.
Un passo indietro. All’inizio dell’anno tra i Ministeri della Difesa e delle Telecomunicazioni c’è stato un accordo per il passaggio di frequenze Wimax, prima appartenenti al comparto militare, e la loro immissione nel mercato. Tramite l’Agcom (l’Autorità garante delle telecomunicazioni) il ministero guidato da Gentiloni ha deciso di assegnare queste frequenze tramite un’asta pubblica, questo a discapito delle pubbliche amministrazioni. Ed è qui che si inserisce l’azione dell’Anci a cui anche l’Unione delle Province Italiane ha dato man forte.
«La decisione del ministero è orientata verso le grandi compagnie telefoniche e non prevede nemmeno una piccola parte della banda riservata alle pubbliche amministrazioni, che invece ne avrebbero un enorme bisogno - spiega l’assessore all’informatizzazione del Comune, Benedetta Graziano - come delegazione Anci ci siamo mossi per chiedere al ministro di utilizzare le grandi potenzialità del Wimax - economicità, grande copertura e qualità - per il bene dei cittadini».
L’Anci non solo chiede l’assegnazione di un pacchetto di frequenze Wimax ai gestori pubblici, che offrono servizi economicamente più accessibili e competitivi, ma ricorda anche che questa azione si inserisce tra gli obiettivi strategici dell’Unione Europea. Il regolamento applicato dal ministero impone il sistema dell’uso con licenza ripartito su base territoriale da attribuire in tre lotti, due ai soggetti possessori di reti e uno ai nuovi arrivati. Ma l’Ue prevede invece un sistema misto ‘open spectrum’ - letteralmente spettro aperto - unione di tre modelli: uso con licenza, uso cedibile sul mercato, uso libero. «A Roma ci siamo confrontati con i dirigenti del ministero delle comunicazioni: sono aperti ad un confronto che coinvolga il ministero degli affari regionali, delle riforme e innovazioni nelle pubbliche amministrazioni - continua la Graziano, che segue da tempo la vicenda e punta a dotare Mantova di antenne WiMax - dopo aver sentito il parere di Agcom chiediamo un intervento politico che coinvolga in questa assegnazione gli enti pubblici. Da parte del governo serve un gesto concreto per recuperare i rapporti parzialmente deteriorati con l’Anci: questa può essere l’occasione per un riavvicinamento».”

Articolo interessante secondo me, è di sicuro un buon inizio per far cambiare le cose, insieme alla petizione per il WiMAX Libero.

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