08 novembre 2007

Il sindaco Double Face

Qualche settimana fa, erano i primi di ottobre 2007, il nostro sindaco (stimolato dalle misure di rumore effettuate da Maviglia e rese pubbliche da questo blog) organizzò una riunione con i rappresentanti delle Ferrovie per chiarire la questione della mancata installazione delle barriere antirumore. I tecnici delle ferrovie spiegarono che le barriere non ci sarebbero state prima dell'ottobre 2008. Il nostro sindaco, invece di sbraitare e mandare al diavolo i tecnici in questione, chiamò giornalisti e fotografi e si mise in posa sorridente insieme a vicesindaci, assessori e consiglieri. Una splendida foto ricordo!

Era il sindaco "lato A" (come si usava nei vecchi dischi in vinile!).

Nell'articolo dell'ultimo numero della Gazzetta dell'Adda troviamo invece il sindaco "lato B", che è di tutt'altra pasta! E' un sindaco tosto, volitivo, persino incazzereccio. Batte i pugni sul tavolo, e le canta chiare alle Ferrovie, dicendo che è stufo dei ritardi e che sarà ora di completare le opere viabilistiche, sottopasso a Cascine e riqualificazione della provinciale per Rivolta.
Bene, questo è il Sindaco che ci piace! Meglio il lato B, Sindaco!
Ma per quanto riguarda le barriere, non c'è proprio niente da fare? Dobbiamo davvero aspettare l'esito delle prove sulla Roma Napoli? E se andassero male, qual'è il piano B? Lasciare gli abitanti di Cascine esposti al rumore ancora per quanti anni?

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23 ottobre 2007

Chi ha voluto la BreBeMi


Parole: Il sindaco Sala racconta alla Gazzetta dell'Adda che l'attraversamento della BreBeMi a Cascine è stato voluto dalla Sinistra nella persona di Penati, della Provincia di Milano, del Governo Prodi.

Fatti: Il sindaco Sala ha firmato il 7 maggio un documento, di cui abbiamo parlato in un post precedente, in cui ACCETTA che eventuali modifiche al tracciato possano essere proposte SOLO SE IN PROVINCIA DI MILANO. Ha in pratica accettato senza modifiche il tracciato che passa attraverso Cascine.

Fatti: La Provincia di Milano non ha alcun potere decisionale sulla BreBeMi. La regione Lombardia è quella che prende le decisioni.

Il resto sono CHIACCHIERE

PS: Scrivo queste note dalla reception dell'hotel a Birmingham, unico posto da dove riesco a collegarmi alla rete.
Stamattina, prima di prendere l'aereo per Birmingham, ho acquistato al volo la Gazzetta dell'Adda.
Ho avuto la sorpresa di leggere i pareri del nostro Sindaco Sala riguardo a chi veramente ha voluto la BreBeMi.
Non ho sottomano il testo della intervista di Sala alla Gazzetta, quindi posso aver citato qualche dato in modo poco corretto. Mi scuso per eventuali inesattezze e mi riservo di tornare sull'argomento in modo più dettagliato.

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07 ottobre 2007

Le barriere arrivano ad ottobre. Ma del 2008

Dalla Gazzetta dell'Adda leggo (con un certo stupore) che le barriere antirumore non arriveranno prima di un anno.
L'articolo completo è disponibile qui per chi non l'avesse ancora letto.
Vale la pena di fare un paio di riflessioni.
Il sindaco di Cassano ha convocato quella che a tutti gli effetti pare una conferenza stampa, con tanto di giornalisti e di foto di gruppo.
In questa occasione si è data alle Ferrovie la possibilità di fornire giustificazioni tecniche che non sono in grado di valutare. Ma sotto il profilo programmatico le loro argomentazioni paiono inaccettabili.
Le Ferrovie, infatti, non hanno mantenuto gli impegni presi. Da quasi un anno la strada principale è chiusa, il passaggio ciclopedonale (promesso in 3 mesi) non è ancora disponibile e la nuova linea ferroviaria è ormai in servizio da 4 mesi senza che sia stato posato neanche un metro delle necessarie (per legge) barriere antirumore. Ci viene detto, per altro, che ancora non si ha la sicurezza riguardo al tipo di barriere che verranno adottate, e che dovranno quindi essere ancora definite e costruite.
Una questione che vale la pena di sottolineare, è il fatto che il sindaco ha accolto quasi con fastidio le misurazioni fatte dal consigliere verde Maviglia (vedi il mio post precedente), definite superficiali.
Un altro passaggio interessante è quello in cui si dice che con il quadruplicamento sono arrivati agli abitanti di Cassano dei disagi, ripagati però da "miglioramenti", come "la ciclabile di via Castellazzi". Non mi pareva che dovessimo ringraziare le ferrovie, per la ciclabile di via Castellazzi, ancora per altro incompiuta.
Per finire, mi ha colpito la foto di gruppo, con gli assessori sorridenti ed i tecnici delle ferrovie visibilmente soddisfatti. Il clima di evidente cordialità mi è sembrato quanto mai inopportuno, viste le cattive notizie di cui si era parlato.
In quanto abitante di Cascine posso dire, senza che nessuno si senta offeso, che le Ferrovie hanno preso in giro i nostri Amministratori, e soprattutto noi cittadini?
Potremmo chiudere questo post con un titolo di coda: "Fotocronaca di una pessima figura".

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24 settembre 2007

Il WiMax blindato è in arrivo

Il WiMax blindato è in arrivo

(Articolo tratto da Punto Informatico 24 sett 2007)

In sintesi
In attesa che le gare per le licenze prendano il via, le Province si candidano come parte attiva per affrontare il digital divide. Nel frattempo c'è chi intende affondare le gare volute dall'Autorità TLC

Roma - L'autunno è ufficialmente iniziato, per cui l'obiettivo di far partire entro l'estate i bandi di gara per l'assegnazione delle licenze WiMax è stagionalmente sfumato. Ma la gara - ripetono quotidianamente dal Ministero - dovrebbe essere imminente e, accanto a chi si fa avanti nella speranza che questa tecnologia risolva il problema del digital divide nel proprio territorio, c'è chi si propone di impugnare il regolamento sulle modalità di assegnazione delle licenze.

A farsi avanti - come riporta Ultimomiglio.news - sono le Amministrazioni Provinciali italiane, che chiedono al Ministro delle Comunicazioni di porre in essere tutti gli strumenti tesi a superare rapidamente il problema del digital divide, candidandosi a prendere parte ai progetti locali con proprie risorse. È quanto ha dichiarato Fabio Melilli, presidente UPI (Unione delle Province Italiane), a margine della seduta della Conferenza Unificata della scorsa settimana: "Siamo pronti a impegnare risorse sul WiMax e non disdegneremmo che qualche licenza fosse lasciata agli enti locali, laddove non esistessero privati intenzionati ad investire sui territori".

"Ci aspettiamo un tavolo di confronto molto serrato - ha aggiunto Melilli - che ci possa portare presto, in coincidenza con il rilascio delle licenze WiMax, a risolvere il problema (...) Ci sono province italiane dove l'80% del territorio non ha ancora la banda larga: questo colpisce soprattutto le giovani generazioni delle zone interne del paese".

Ma, sempre in tema di assegnazione delle frequenze, sopravvivono le perplessità di osservatori, analisti e operatori. Morse ha avuto accesso ad una lettera - destinata al Ministero delle Comunicazioni, all'Authority TLC e ai Commissari Europei alle Comunicazioni e alla Concorrenza - con cui alcune società, rappresentate da uno studio legale, hanno inteso contestare il regolamento deliberato dall'Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni.

Oggetto della contestazione, alcuni "profili di illegittimità" che emergerebbero dalla lettura di tale regolamentazione, in cui - sostanzialmente - la posizione dominante di Telecom Italia e quella oligopolistica degli operatori di rete mobile non sarebbero considerate condizioni di privilegio: di fatto, l'incumbent e le aziende di telefonia mobile non appaiono sottoposte a condizioni o a vincoli particolari e possono prendere parte alle gare alla stessa stregua di altri operatori, con i vantaggi derivanti dal possesso e dall'utilizzo di un'infrastruttura consolidata.

Già all'uscita della delibera con cui erano state fissate le linee guida per le gare si sollevarono vivacissime polemiche, anche in merito alla policy delle aste a rilancio e per quei "criteri di idoneità tecnica e commerciale", elementi che possono concretamente privilegiare le grandi telco in virtù delle loro possibilità tecniche ed economiche. Il rischio, in definitiva, è quello di tarpare le ali ad operatori e fornitori di connettività di piccole dimensioni che - vedendosi svantaggiati - potrebbero scoraggiarsi e lasciare campo libero ad incumbent e gestori di telefonia mobile.

Il tutto in un quadro che, come noto, non prevede alcuna riserva di frequenze per un uso libero, come invece richiesto a gran voce da esperti di primo piano.

Dario Bonacina


Rimane da aggiungere da parte nostra che, se le provincie si stanno muovendo per restare nel gioco del Wi-Max, sarebbe bene che si muovessero anche i comuni, ed anche il nostro. Sappiamo che il Comune di Mantova si sta muovendo insieme ad altri comuni. Ed il nostro comune, che fa? Ci piacerebbe avere notizie dal nostro Sindaco.

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21 settembre 2007

Il gioco delle tre carte - 2 - Aggiornamento

Ricordate il post precedente in cui si parla dell'accordo di programma con cui in pratica si accetta il vincolo delle modifiche al tracciato BreBeMi "che coinvolga la sola provincia di Milano"?
Ho finalmente potuto vedere la delibera con cui la giunta del Comune di Cassano recepisce questo accordo.
Per leggerla tutta (non è lunga) fai click qui.
In pratica si dice che il famoso art.6, l'articolo capestro di cui si parla nel post precedente, è troppo oneroso. E che quindi l'accordo di programma viene firmato "con riserva".
Cosa questo significhi, è tutto da chiarire.
La delibera recita infatti:
Qualora quanto previsto in detto articolo (il famoso art.6) venisse attuato secondo le loro (dei sindaci) indicazioni, tale riserva verrà sciolta e l'adesione all'Accordo di Programma sarà confermata; in caso contrario i suddetti comuni (Cassano, Truccazzano, Pozzuolo e Melzo) avranno facoltà di non confermare la loro adesione e di attuare e/o proseguire ogni azione che ritenessero necessaria alla salvaguardia del loro Territorio.

Cosa diavolo significa "firmare un accordo con riserva"? O si aderisce, o non si aderisce, no? La riserva sembra essere un'aspetto del tutto formale. E infatti, nella sostanza, mi pare carta straccia.
Diciamo pure che la regione ha disatteso le nostre aspettative. Che la tutela del territorio e della salute dei cittadini non è stato il primo pensiero di tutti gli attori, dai due governi alla regione alla provincia.
Adesso cosa facciamo? Abbiamo in mano la nostra famosa firma "con riserva". A che ci serve?
Potrebbe il Sindaco Sala chiarire cosa ce ne facciamo, adesso, della firma "con riserva"?.

A margine di tutto questo vorrei far notare che la lettura di queste delibere ha richiesto quasi una operazione di "intelligence". Avrei voluto, banalmente, andare sul sito internet del nostro comune, e trovare online le delibere. Cosa che succede normalmente sui siti web degli altri comuni. Perchè il nostro comune deve essere blindato e le informazioni così difficili da ottenere?
Di questo argomento ne ho già parlato in un post precedente. Resta solo da dire che questi, fra i comuni a noi vicini rendono consultabili via web le delibere:
Comune di Gorgonzola: tramite motore di ricerca
Comune di Vaprio: delibere e determine
Comune di Melzo: delibere, determine, ordinanze
Comune di Inzago: delibere di Giunta e di Consiglio
ecc ecc ecc....
Insomma, siamo circondati dalla traspoarenza. E noi?

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19 settembre 2007

Il gioco delle tre carte - 2

E' fastidioso dover riciclare il titolo di un post precedente. Ma non ne trovo uno migliore.
Potrei certo titolare "Un equivoco da chiarire". Sarebbe più gentile e meno allusivo.
Ma il gioco delle tre carte mi pare più pertinente.

Passiamo ai fatti.

Nei giorni di giugno, luglio e agosto si sono tenute alcune riunioni del comitato di Cascine, argomento il tracciato della BreBeMi. Presente l'assessore Lomini, il vicesindaco Conforti e il consigliere Riva.
La grossa novità sembrava essere la possibilità di spostare il tracciato a sud. Non proprio il tracciato G, ma in ogni caso un tracciato che passasse a sud di Cascine, in territorio di Casirate e Rivolta.
Pare che l'assessore reginale alle infrastrutture Cattaneo avesse dato buone speranze. Infatti, avendo fatto un sopralluogo proprio da noi a Cascine (che onore!), aveva definito "mostruoso" l'accumulo di quadruplicamente, alta velocità e prospettiva BreBeMi. Concludendo che, certo, il percorso andava rivisto.
Poi ci hanno detto, e non abbiamo motivo di dubitarne, che erano in corso riunioni con la Provincia e con la BreBeMi, e che quest'ultima aveva accettato l'ipotesi di modifica, a patto che le trattative (con Casirate, Rivolta, prov. di Cremona e Lodi) venissero concluse rapidamente.
Dalle cronache di Lomini traspariva che le trattative avrebbe dovuto seguirle Penati, presidente della provincia di Milano. Sempre dalle cronache di Lomini traspariva anche che Penati non si stava dando molto da fare.
Infine, qualche giorno fa, la mazzata. Versione ufficiosa (solita fonte): "Penati non si è mosso, e l'ipotesi della variante a sud è caduta. Adesso ce la teniamo così com'è!".

Cosa ne deduce l'ignaro osservatore? Che Penati (il quale ai tempi della campagna elettorale aveva puntato molto sulla lotta alla BreBeMi e sulla protezione del territorio della prov. di Milano) non aveva alcun interesse reale a modificare il percorso. Ne', tanto meno, a lottare contro l'infrastruttura in quanto tale. E che quindi aveva lasciato passare il tempo senza concludere niente.
A sostegno di questa teoria viene citato il fatto innegabile che la prov. di Milano possiede parte della BreBeMi, ed è quindi interessata al completamento dell'opera.
Tutto vero.
D'altra parte anche il governo Prodi, nella persona del ministro Di Pietro, sta facendo di tutto per spingere l'infrastruttura.
Ed anche il precedente governo Berlusconi aveva fatto di tutto per lanciare il progetto.
Vista così la cosa sembra chiara. Tutti d'accordo, destra e sinistra, e noi nel mezzo. Con l'eroica giunta Sala che lotta sia contro l'attuale governo Prodi, sia contro la loro parte politica di riferimento (FI), per riuscire a difendere il nostro territorio.
Stop.
Adesso prendiamo in esame un altro aspetto della questione.
Andiamo sul sito dei Verdi di Cassano (da me più volte accusati di non averci informato a sufficienza sulla questione BreBeMi e sui suoi aggiornamenti).
Roberto Maviglia ha messo in linea una interessante serie di documenti, li puoi trovare in questa pagina:
Documenti BreBeMi
Sono documenti ufficiali che riguardano la BreBeMi. Di particolare interesse questo documento:
Il testo dell'accordo di programma firmato il 7 maggio 2007 (ricordate questa data!)
Andate a leggere a pagina 7, l'art. 6.
Recita:

Entro il 30 giugno 2007, i comuni della Provincia di Milano interessati all'intervento, in collaborazione con BreBeMi s.p.a, possono sottoporre al Collegio di Vigilanza una soluzione alternativa, che coinvolga prioritariamente il territorio da essi amministrato e comunque la sola provincia di Milano, sotto forma di ipotesi di tracciato , per il tratto di innesto del Collegamento autostradale di connessione fra le città di Milano e Brescia e la Tangenziale Est Esterna di Milano. Il Collegio di Vigilanza, avvalendosi della Segreteria Tecnica, valuta entro il 31 luglio 2007 tale soluzione dal punto di vista procedurale, economico e localizzativo e di cponseguenza proporrà a CAL s.p.a. e BreBeMi s.p.a. l'approfondimento tecnico finanziario della soluzione ai fini della sua proposta quale alternativa all'interno del progetto definitivo.

Si, lo so, è un linguaggio burocratico e noioso, ma vale la pena di analizzare queste righe.
Il documento è firmato da un sacco di persone, fra cui presidenti di Provincia, Presidente di BreBeMi, e (attenzione!) 10 sindaci, fra cui il nostro sindaco Sala!
Quindi il 7 maggio 2007 il sindaco Sala si è impegnato a cercare una eventuale soluzione alternativa da proporre al Collegio di Viglilanza, ENTRO I CONFINI DELLA PROVINCIA DI MILANO!
Se prendete una piantina di Cascine, vedete che se si resta entro i confini della Provincia di Milano, non pi può andare oltre via per Casirate.

A dirla tutta, il nostro Sindaco, il 7 maggio, ha firmato un accordo che GLI IMPEDIVA DI CERCARE UN TRACCIATO ALTERNATIVO!


Però a giugno, a luglio e ad agosto il suo assessore Lomini è venuto a raccontarci che c'erano buone possibilità di poter ottenere lo spostamento a sud. Come? Con un nostro impegno, firmato dal nostro Sindaco, a mantenere la soluzione entro i confini della nostra provincia?
Un altro punto interessante è la frase "possono sottoporre".
Traduco: i sindaci "possono sottoporre" un tracciato alternativo. Ma il Collegio di Vigilanza non è tenuto ad accettarlo. Chi avesse firmato quel documento avrebbe accettato il totale arbitrio del Collegio di Vigilanza, senza alcuna garanzia.

A valle di questi FATTI (sono documenti ufficiali dove è visibile la firma del nostro Sindaco!) emergono alcune domande del tutto lecite:

1 - Quando il nostro sindaco ha firmato, ha letto quel che ha firmato? Perchè ha firmato un documento capestro che gli impediva di cercare un tracciato alternativo fuori dalla provincia di Milano?

2 - Quando il nostro Sindaco ha firmato, era cosciente del fatto che, qualunque ipotesi di tracciato fosse stata presentata, non c'era alcun tipo di garanzia che venisse accettata?

3 - Quando il sindaco ha firmato, era stato autorizzato a firmare da una delibera di giunta? I suoi assessori erano al corrente di quel che avrebbe firmato?

4 - Quando l'assessore Lomini è venuto in comitato a parlarci delle buone possibilità di spostare il tracciato a Sud (quindi in provincia di Bergamo e Cremona!), sapeva di essere vincolato, e quindi bloccato dall'accordo di programma firmato dal Sindaco qualche mese prima?

5 - Il vicesindaco Conforti, anche lui in Comitato con Lomini, sapeva del documento firmato dal Sindaco? Era a conoscenza di tutte le implicazioni?

Sono sicuro che il sindaco Sala, il vicesindaco Conforti e l'assessore Lomini sapranno rispondere a tutte queste domande e dissipare ogni qualsiasi dubbio in proposito.

Certo che, in attesa di queste risposte, la sensazione netta è quella di essere stati presi in giro. Di aver dovuto assistere, ancora una volta, al gioco delle tre carte. Speriamo di sbagliare!

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16 settembre 2007

Difficile capire

Difficile capire, quando c'è di mezzo la politica.

Ho letto sulla Gazzetta dell'Adda una specie di intervista con il consigliere Serafino Generoso. L'argomento riguarda la BreBeMi e le sue parole sono molto poco simpatiche nei confronti degli abitanti di Cascine.
Cita fra l'altro il fatto, da me sconosciuto, secondo il quale 17 anni fa gli abitanti di Cascine rifiutarono sul loro territorio la riqualificazione della SS11 accanto alla ferrovia. A dire di Generoso sarebbe stata una opera larga 10m, contro i 100m (???) della costruenda BreBeMi.
100m mi sembrano tanti. Forse Generoso ci mette dentro anche le aree di rispetto. Ma allora le aree di rispetto andavano considerate anche nel caso della SS11.
E, in ogni caso, qualcuno qui a Cascine mi dice che non di semplice riqualificazione della SS11 si trattava, ma di vera e propria autostrada, altro che 10m! Chi ha ragione? Non so.

Sta di fatto che adesso la BreBeMi ci passerà vicino a casa. Ma quanto vicino?
Vatti a fare un giro a Cascina Lina, ed alza gli occhi al cielo. Li vedi? Sono i cavi dell'alta tensione. Ci sono una marea di tralicci, c'è un elettrodotto che passa proprio li, dove dovrebbe passare la BreBeMi. C'è un corridoio, dall'alta velocità all'elettrodotto, di circa 80m (misurati approssimativamente da me con i passi lunghi). Basteranno 80m per ospitare la BreBeMi comprensiva delle aree di separazione rispetto alla Alta Velocità e rispetto ai tralicci?
O forse, cosa non semplice, sposteranno i tralicci? O, Dio ne scampi, sposteranno il tracciato della BreBeMi dopo i tralicci ???? In questo caso la BreBeMi arriverebbe praticamente al livello della strada del cimitero.
Ancora un passo, e la BreBeMi diventerà parte integrante della viabilità urbana di Cascine.

I giochi ormai son fatti. Ma sarebbe così bello capire come sono andate le cose. Anche qui, ognuno dice la sua.
I fatti sono che questa opera è in marcia da parecchio tempo, via via con nomi diversi. Sento spesso rievocare la Prandiniana, anche se non ho capito bene a cosa si riferisca. Sul sito BrianzaPopolare ho trovato queste parole: Già in occasione dei mondiali di calcio del ‘90, l’allora ministro Prandini, tentò di costruire una nuova autostrada di collegamento, sull’asse S.Donato, Crema, Pandino, Brescia. Il progetto fu bloccato dalla Regione Lombardia, dove la Giunta Rosa – Verde lo archiviò.
Però non mi pare che CSP fosse sul percorso, chissà.
Lasciando perdere il passato, molto più di recente la BreBeMi ha avuto come sponsor prima il governo Berlusconi, con l'opposizione di parte della sinistra, e poi l'attuale governo Prodi. Nessuna speranza quindi di poter lottare contro l'opera in quanto tale.
Contro la BreBeMi sembrava essere Penati, che infatti fece campagna elettorale anche intorno a questo punto (gli amici della Lista di CSP premurosamente non perdono occasione per ricordarcelo, se mai dovessimo dimenticarcene). Poi, diventato Presidente della Provincia, Penati poco per volta è diventato un sostenitore dell'opera, con grande delusione dei Verdi che per altro siedono nella stessa maggioranza. La Provincia di Milano infatti possiede direttamente parte della BreBeMi, ed anche indirettamente, passando per la Serravalle e non so per quale altra società. Le scatole cinesi non sono un'esclusiva di Berlusconi.
Quindi, ancora una volta, è difficile capire. Penati è a favore o contro? I miei amici DS mi ricordano che Penati, pur avendo poco potere reale su questa questione (la decisione spetta alla Regione), ha fatto di tutto per imporre delle modifiche migliorative. Infatti grazie al suo intervento a Melzo e Pozzuolo sono riusciti a strappare a BreBeMi una modifica del tracciato. Più a sud. Forse i Sindaci di queste due città sono stati più attivi?
Comunque il gioco a CSP non ha funzionato. Che sia stato scarso impegno di Penati, che sia stato scarso impegno del nostro Sindaco. Che sia stato (come diceva Saragat) il destino cinico e baro?
Difficile capire.

Difficile capire anche quanto riguarda il comune di Cassano. Che, per altro, si trovava in una situazione complicata. Dall'alto, infatti, arrivavano probabilmente ordini perentori di non rompere le scatole. Sappiamo tutti infatti che Forza Italia, di cui fa parte il nostro Sindaco, ha sempre sostenuto a spada tratta quest'opera. Berlusconi e Formigoni l'hanno sempre messa nella lista delle priorità. Insomma, povero Sindaco, da un lato i pochi cittadini di una frazione sperduta (siamo subito dopo l'Adda, Sindaco, girando a destra dopo il ponte, e poi a sinistra al semaforo) protestano perchè non vogliono la splendida ed indispensabile autostrada, mentre dall'alto arrivano quasi certamente pressioni perchè l'iter non venga rallentato. Che fare? Difficile capire. Forse qualcosa capiremo fra qualche mese, quando capiremo cosa abbiamo (abbiamo????) ottenuto in cambio dalla BreBeMi. Immagino che CSP otterrà in cambio imponenti e necessarie opere pubbliche, potremo scatenare la nostra fantasia nel chiedere anche la luna, vero? Staremo a vedere. Qualche sospetto l'abbiamo, e forse fra poco avremo anche le necessarie conferme.

Difficile anche capire i verdi. Il mio post precedente ha ricevuto una replica fra il piccato e l'addolorato, dai verdi di Cassano. Non ci stanno a fare la parte di quelli che non hanno lottato abbastanza. D'altra parte quel che ho fatto è stato di andare sul sito dei verdi di Cassano e cercare BreBeMi in prima pagina o nell'apposito motore di ricerca. Niente. Nulla. Deserto. D'accordo, il sito web non rappresenta necessariamente una sintesi aggiornata del lavoro dei Verdi di Cassano. Però, date un'occhiata, in prima pagina ci sono circa 33 notizie, dal 19 febbraio 2006 ad oggi. E nessuna di questa parla della BreBeMi. Insomma, hanno trovato il tempo di parlare di Tangenziale, Inceneritore, Ospedale Zappatoni, Commissione Aem ecc ecc ecc. Ma di BreBeMi non se ne parla, almeno in prima pagina. E' vero, nel giornalino di Giugno'07 si parla di BreBeMi. Ma in modo generico, criticandone l'utilità, senza minimamente scendere nel dettaglio dei problemi di Cascine, del tracciato, delle prospettive di successo o di insuccesso. Senza scendere nella cronaca, senza fare informazione ai cittadini.

Insomma, più ci si guarda intorno, meno si capisce.

Adesso guardiamo avanti, il passato è passato, e ci servirà analizzarlo solo per capire di chi possiamo fidarci e chi ci prende in giro.

Intanto abbiamo davanti il grosso problema della mitigazione. Doppio problema, perchè già adesso stiamo provando cosa vuol dire il rumore della ferrovia. Che ancora non va a pieno regime. E manca ancora l'alta velocità.....
Poi verrà la BreBeMi. Che porterà inquinamento acustico e atmosferico.

Allora andiamo per gradi. La ferrovia è un'opera NUOVA. Deve quindi rispettare tutte le norme vigenti per quanto riguarda il rumore. E li deve rispettare DA ADESSO, SUBITO. Vengono rispettati questi limiti? E se chiedessimo una misurazione fonometrica? Dovrebbe pensarci il comune, vero? Ne riparleremo. Presto.

E poi la BreBeMi. Quanto inquinamento porterà? Come possiamo difenderci? C'è uno studio del Comune? Basteranno le mitigazioni previste dai progetti BreBeMi?

Anche di questo merita che se ne parli presto.

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27 luglio 2007

La situazione del WiMax: la petizione

Se vuoi capire cos'è il Wimax guarda questo video:


Mi sto documentando su questa questione del WiMax, che sarebbe molto importante per Cascine, per Cassano, e in genere per l'abbattimento di quello che chiamano digital divide, ossia quel fenomeno per cui chi non usa internet è tagliato fuori dal flusso delle informazioni e quindi della partecipazione democratica.
Internet è ormai diventato un potente veicolo di informazione e di partecipazione. La prova è nel fatto che tu stai leggendo queste parole, e forse hai visto il video.
Ma senza una connessione a banda larga diventa praticamente impossibile utilizzare internet. Con la vecchia, lenta connessione modem sulla linea telefonica ci vogliono ore anche solo per scaricare la posta!
La connessione in banda larga (ADSL) arriva dove vuole la Telecom. A Cascine, ad esempio, ce l'hanno pochissimi. Gli altri si sentono rispondere che "non ci sono linee". Certo! Non ci sono perchè Telecom non ha interesse economico a portare l'ADSL.
Il WiMax permetterebbe di superare questa situazione. Un'antenna sul tetto del comune, una schedina nei computer di chi si vuole collegare, ed il gioco è fatto. Senza fili, senza cablaggi, senza spese. Il problema è solo LEGALE. Per adesso il WiMax NON SI PUO' USARE perchè le frequenze utilizzate per il WiMax (3.5GHz) sono di proprietà dei militari. Il Governo ha deciso di liberalizzare queste frequenze. E sta facendo l'asta per assegnare le concessioni governative. Un po' come era stato fatto a suo tempo per l'UMTS (telefonini di 3'generazione). Ma se tutte le frequenze dovessero andare a chi può partecipare all'asta, ossia alle compagnie telefoniche, ciao peppa! Saremmo nuovamente schiavi della Telecom e delle sue decisioni dettate solo da interessi economici.

Per questo c'è in questo momento una raccolta di firme per una petizione affinchè almeno un terzo delle frequenze venga lasciata libera per le associazioni ad esempio, i comuni).

E' molto importante che chiunque firmi questa petizione. Il Sindaco di Cassano, se vuole farsi interprete di questa esigenza, dovebbe anche lui pubblicizzare questa iniziativa e chiedere ai suoi cittadini di firmare questa petizione.

Anche tu che leggi, firma e fai firmare questa petizione. E' una questione di democrazia.

Alcuni articoli interessanti:

Wimax Italiano? Arrivederci a fine 2008
A che punto siamo con il WiMax
Inviata la petizione per il WiMax Libero
Problemi per il WiMax
Troppi operatori, poche frequenze

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25 luglio 2007

WiMax - Il comune di Mantova si mobilita

Questo articolo è rubato dal blog del WiMax

Il Comune di Mantova si mobilità per il WiMAX

Vorrei portare all’attenzione di tutti i lettori del blog il seguente articolo uscito sulla Gazzetta Di Mantova:

“A Mantova basterebbe una sola antenna ben posizionata per raggiungere un raggio di 50 chilometri; altre quattro o cinque arriverebbero a coprire le zone isolate della periferia, scoperte in termini di collegamenti in rete, là dove le grandi compagnie telefoniche non hanno interesse ad investire. A quel punto con un computer e un telefonino, quindi senza collegamento ai cavi della rete telefonica, si potrebbe navigare rapidamente su internet anche là dove non arrivano ancora connessione Adsl, fibra ottica e servizi telematici. Una soluzione ci sarebbe: basterebbe che le amministrazioni pubbliche occupassero le frequenze militari cedute dal ministero della Difesa. Proprio su questo, guidata dai Comuni di Mantova, Genova e Firenze, l’Anci - Associazione nazionale comuni italiani - si è mobilitata.
Un passo indietro. All’inizio dell’anno tra i Ministeri della Difesa e delle Telecomunicazioni c’è stato un accordo per il passaggio di frequenze Wimax, prima appartenenti al comparto militare, e la loro immissione nel mercato. Tramite l’Agcom (l’Autorità garante delle telecomunicazioni) il ministero guidato da Gentiloni ha deciso di assegnare queste frequenze tramite un’asta pubblica, questo a discapito delle pubbliche amministrazioni. Ed è qui che si inserisce l’azione dell’Anci a cui anche l’Unione delle Province Italiane ha dato man forte.
«La decisione del ministero è orientata verso le grandi compagnie telefoniche e non prevede nemmeno una piccola parte della banda riservata alle pubbliche amministrazioni, che invece ne avrebbero un enorme bisogno - spiega l’assessore all’informatizzazione del Comune, Benedetta Graziano - come delegazione Anci ci siamo mossi per chiedere al ministro di utilizzare le grandi potenzialità del Wimax - economicità, grande copertura e qualità - per il bene dei cittadini».
L’Anci non solo chiede l’assegnazione di un pacchetto di frequenze Wimax ai gestori pubblici, che offrono servizi economicamente più accessibili e competitivi, ma ricorda anche che questa azione si inserisce tra gli obiettivi strategici dell’Unione Europea. Il regolamento applicato dal ministero impone il sistema dell’uso con licenza ripartito su base territoriale da attribuire in tre lotti, due ai soggetti possessori di reti e uno ai nuovi arrivati. Ma l’Ue prevede invece un sistema misto ‘open spectrum’ - letteralmente spettro aperto - unione di tre modelli: uso con licenza, uso cedibile sul mercato, uso libero. «A Roma ci siamo confrontati con i dirigenti del ministero delle comunicazioni: sono aperti ad un confronto che coinvolga il ministero degli affari regionali, delle riforme e innovazioni nelle pubbliche amministrazioni - continua la Graziano, che segue da tempo la vicenda e punta a dotare Mantova di antenne WiMax - dopo aver sentito il parere di Agcom chiediamo un intervento politico che coinvolga in questa assegnazione gli enti pubblici. Da parte del governo serve un gesto concreto per recuperare i rapporti parzialmente deteriorati con l’Anci: questa può essere l’occasione per un riavvicinamento».”

Articolo interessante secondo me, è di sicuro un buon inizio per far cambiare le cose, insieme alla petizione per il WiMAX Libero.

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